La Nuova Sardegna

Sassari

chiaramonti

In “Dicios e fainas” la Fara racconta 70 anni di storia

In “Dicios e fainas” la Fara racconta 70 anni di storia

CHIARAMONTI. Si potrebbe stare ad ascoltarla per ore. È come sentire una zia che vuole svelarti qualche antico segreto tramandato dalle donne della casa; oppure una nonna o una mamma che, con fare...

15 novembre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





CHIARAMONTI. Si potrebbe stare ad ascoltarla per ore. È come sentire una zia che vuole svelarti qualche antico segreto tramandato dalle donne della casa; oppure una nonna o una mamma che, con fare deciso ma rassicurante allo stesso tempo, ti spronano a impiegare il tuo tempo con giudizio raccontandoti di lavori apparentemente umili ma che un tempo tenevano occupate, e unite, intere famiglie. Mariantonia Fara, originaria di Semestene e insegnante di lettere in pensione, lo fa utilizzando la lingua sarda, una lingua semplice e scorrevole che, per chi ha ancora avuto la fortuna di sentirla parlare da bambino, ha il suono di casa, dei giochi dell’infanzia e delle visite ai nonni. La presentazione del suo libro “Dicios e fainas” (Carlo Delfino editore )che si è tenuta nella biblioteca comunale di Chiaramonti è stata una gradevole conversazione bilingue, in sardo e in italiano, tra l’autrice, il sindaco Marco Pischedda, l’assessore alla Cultura Maria Antonietta Solinas, la studiosa Domitilla Mannu, presidente dell’associazione “Pro no ismentigare” che ha letto alcuni passi del libro, e il cantautore Franco Sechi che ha siglato con i suoi brani “Ajò”, “Sorres de carrela” e “Attesu” la spiegazione di alcuni modi di dire e di fare proposti dalla scrittrice. Una chiacchierata che ha appassionato e coinvolto anche il pubblico. Mariantonia Fara ha messo per iscritto oltre 106 conversazioni radiofoniche nate lungo un impegno di 23 anni con diverse radio, attorno ad altrettanti proverbi (dicios) ognuno dei quali racconta un mondo di esperienze e si può attribuire a uno o più lavori o mestieri (fainas): da “semenare” e “tùndhere” (seminare e tosare) a “maghinare” e “cusire” (macinare e cucire). Proverbi e conversazioni che insieme raccontano la storia degli ultimi 70 anni dei nostri paesi.

Letizia Villa

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative