La Nuova Sardegna

Sassari

Dal Coghinas a secco emergono ruderi

Dal Coghinas a secco emergono ruderi

Tula in allarme per l’annunciata siccità. Il sindaco Becca: «Invasi monitorati per evitare emergenze»

14 novembre 2015
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TULA. «Finora tutto procede nella norma. Non si sono verificate carenze nella distribuzione dell'acqua alla popolazione – afferma il sindaco Andrea Becca – ma teniamo sotto stretto controllo la situazione. Siamo in continuo contatto con il distaccamento locale di Abbanoa e con i vari Comuni della zona che per il servizio di rifornimento idrico fanno capo al bacino ed al relativo impianto di depurazione del Lerno di Pattada. Vero è che la scarsità delle piogge di questi mesi e la poca acqua raccolta dai bacini presenti nella provincia stanno destando vivo allarme fra la gente e per noi amministratori è un quotidiano impegno cercare di prevenire ogni difficoltà. Se così continuerà purtroppo le pompe dovranno pescare il liquido sempre più in profondità e l'acqua sarà per forze di cose più limacciosa con necessità di maggior attività degli addetti che dovranno far ricorso a più incisivi interventi di depurazione».

I tulesi tengono sotto attenta osservazione anche il “loro” lago Coghinas che a fronte dei 240 milioni di metri cubi di massimo invaso oggi ne contiene poco meno della metà. In molti punti le sponde si presentano spoglie, con in bella vista varie spianate sabbiose ed antichi muri divisori dei poderi sommersi nei primi anni Venti del secolo scorso allorchè la vallata fu sommersa per creare l'invaso.

«Certo il Coghinas è utilizzato in particolare per la produzione dell'energia elettrica – precisa Andrea Becca – però in questa emergenza è opportuno preservare l'acqua per il rifornimento delle comunità. In zona per l'elettricità si può far ricorso al grande impianto eolico di Sa Turrina Manna che ha una potenza di oltre 88 Mwh».

Gerolamo Squintu

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