La Nuova Sardegna

SASSARI. La città non ha dimenticato quel tragico 12 novembre di dodici anni fa, alle 10,45 ora locale, e ieri i rappresentanti della municipalità, della Brigata Sassari, dei carabinieri ma soprattutto tanti cittadini hanno preso parte alla cerimonia di commemorazione per i caduti di Nassiriya.

Carabinieri in alta uniforme e uomini della “Sassari” in divisa storica hanno scortato la deposizione della corona di alloro ai piedi del monumento che ricorda i 19 caduti italiani in quello che è stato l’attentato più grave ai danni delle forze armate italiane in tempo di pace: 12 carabinieri, cinque militari della Brigata Sassari e due civili furono uccisi dall’esplosione all’interno della base Maestrale, esplosione provocata da un kamikaze che a bordo di un’autobotte carica di tritolo era riuscito a superare le insufficienti barriere difensive installate all’ingresso del campo.

Una strage che aveva segnato e commosso l’intero paese che aveva capito che in quelle missioni di pace si poteva morire. Fra i caduti della Brigata Sassari, il capitano Massimo Ficuciello e il maresciallo capo Silvio Olla. Con loro morirono anche nove civili iracheni, che si trovavano all’ingresso della base Maestrale.

Ieri mattina la città ha voluto ricordare tutte le vittime dell’attentato di Nassiriya e lo ha fatto davanti al monumento inaugurato solo due anni fa, all’ingresso di Sassari.