La Nuova Sardegna

Sassari

Rissa in piazza, denunciati sette giovani

di Gianni Bazzoni
Rissa in piazza, denunciati sette giovani

Uno studente spagnolo e il fratello feriti nello scontro con cinque sassaresi: due sono accusati di lesioni gravi e aggravate

12 novembre 2015
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SASSARI. Cinque giovani sassaresi e due spagnoli denunciati per la rissa in piazza d’Italia nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre. Nello scontro, uno degli studenti “ospiti” era stato ferito con un oggetto appuntito (un portachiavi a forma di Tour Eiffel). Gli investigatori della squadra mobile della questura, guidati dal dirigente Bibiana Pala, hanno concluso l’attività investigativa e depositato il rapporto in Procura. Nel corso dell’attività investigativa è emerso che uno dei ragazzi sassaresi avrebbe colpito uno degli spagnoli con un pugno tenendo in mano un oggetto che ha provocato ferite più serie, da qui la denuncia per lesioni gravi. Per l’altro denunciato che avrebbe ferito lo studente Erasmus, il reato contestato è quello di lesioni aggravate. Ora gli elementi raccolti dalla polizia passano all’esame del magistrato Corinna Carrara, titolare dell’inchiesta.

I due ragazzi spagnoli rimasti feriti nella rissa avevano riportato lesioni giudicati guaribili in 20 giorni di cure. Nei primi momenti, l’episodio era stato catalogato come l’aggressione da parte di un branco nei confronti degli studenti spagnoli, in città per l’Erasmus. A destare maggiori preoccupazioni era stato il fatto che uno dei due era stato colpito con un oggetto appuntito all’addome, con il rischio di perforazione dell’intestino. Per fortuna non c’erano state altre conseguenze. Pochi giorni dopo il grave fatto, cinque giovani sassaresi (tra loro studenti e lavoratori) - accompagnati dagli avvocati Paolo Spano ed Ettore Licheri - si erano presentati in questura per raccontare la loro versione. In particolare, avevano spiegato che non era stata un’aggressione da parte di un branco ma una zuffa tra coetanei.

Un bicchiere di troppo, la serata di festa, l’euforia del gruppo: a un certo punto dalle parole si era passati ai fatti . E ad avere la peggio erano stati i due fratelli spagnoli, uno appena arrivato in città.

Sul momento il giovane - intervenuto per cercare di difendere il fratello - non si era reso conto di essere stato colpito con un oggetto appuntito, erano stati poi gli amici a notare che perdeva sangue e a fare scattare l’allarme e i soccorsi.

Alcuni aspetti ancora da chiarire riguardano la seconda parte dell’episodio: e cioè l’inseguimento che ci sarebbe stato mentre gli spagnoli scappavano e cercavano di rifugiarsi nell’androne di un palazzo di via Carlo Alberto. Sarebbero stati raggiunti, e più volte ci sarebbe stato il tentativo di forzare la porta. «Sono scappati solo quando hanno capito che avevano avvertito la polizia». Agli studenti ospiti erano arrivate le scuse della città, attraverso il sindaco e l’Università.

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