La Nuova Sardegna

Sassari

Ploaghe, il paese scende in piazza per salvare il S. Giovanni Battista

di Mauro Tedde

Corteteo di protesta, critiche soprattutto alla Regione, occupato il Comune. Una vertenza infinita La proposta sostenuta un po’ da tutti è quella di favorire il passaggio dell’ente e dei lavoratori alla Asl

10 novembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





PLOAGHE. Striscioni, megafoni, bandiere e fasce tricolori alla grande manifestazione promossa ieri mattina da Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl ed appoggiata dalla Fsi a difesa della San Giovanni Battista. E slogan, tanti, urlati con la rabbia di chi non sopporta più l’immobilismo delle istituzioni rispetto al dramma che la grossa struttura sociosanitaria di Ploaghe sta vivendo, con circa 200 lavoratori senza stipendio da mesi e un futuro sempre più incerto e buio.

Slogan contro la politica regionale e, tanti, contro l’assessore alla Sanità Arru, attorno a cui sembra ruotare tutta la contorta vicenda della San Giovanni Battista. E poi l’amministrazione comunale di Ploaghe con il sindaco Carlo Sotgiu in prima fila, i sindaci del territorio, i rappresentanti dell’indotto che la struttura crea, alcuni consiglieri regionali del territorio, di centrosinistra e di centrodestra, i parenti degli assistiti e persino alcuni dei pazienti della SGB. Sono stati in tanti insomma ad assicurare la presenza al lungo corteo che ha attraversato rumorosamente il paese e a portare la solidarietà ai lavoratori, per lanciare insieme un altro disperato sos a chi deve in qualche modo trovare una soluzione, sia essa la trasformazione in Asp della fondazione o il passaggio alla Asl, ipotesi questa che pare attualmente la più percorribile e rapida.

«Mia figlia è assistita alla San Giovanni Battista da 13 anni ormai e qui ha trovato una sua dimensione e l’assistenza necessaria – spiega un signora che tiene stretto uno striscione – qui c’è il suo vissuto e la SGB è la sua famiglia e la sua casa. Sarebbe deleterio per lei dover trovare dopo tanti anni una nuova struttura che la possa accogliere e seguire come fanno qui a Ploaghe».

I lavoratori hanno detto basta a questa «eterna incompiuta», ad una lunga e travagliata vertenza che va avanti dal 1993 da quando cioè comparvero i primi scricchiolii della crisi aziendale. «Passano gli anni, i governi di destra e di sinistra, si avvicendano i commissari straordinari e i piani ma tutto si conclude sempre con un nulla di fatto – commentano amareggiati i rappresentanti sindacali – e tutte le proposte di risanamento sono state respinte al mittente».

Poi l’occupazione del campanile della chiesa di San Pietro nel 2012 sembrava avesse davvero fatto un “miracolo” con i 25 milioni finanziati dal consiglio regionale per ripianare i debiti. Il risultato è però che il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio non c’è stato e in questi anni si sono accumulati nuovi debiti per svariati milioni di euro che hanno di nuovo prosciugato le casse e la disponibilità di liquidità. Tutti ora sembrano puntare ora sul “piano B” e cioè l’incorporamento dell’ente e dei lavoratori alla Asl di Sassari. «Non c’è più tempo da perdere però e siamo pronti per una nuova grande mobilitazione a Cagliari». Anche il sindaco di Ploaghe appoggia questa ultima prospettiva e il suo Comune «è pronto a farsi carico di quella parte della struttura che non offre un servizio prettamente sanitario e alleggerire cosi la Asl». Purché si faccia in fretta – ha detto Sotgiu – «e purché la politica regionale non usi il tema della Fondazione per battaglie interne o per questioni geopolitiche». A conclusione della manifestazione i lavoratori hanno occupato il Comune per cercare di smuovere al più presto la situazione.

Diversi i rappresentanti politici presenti, appartenenti ad entrambi gli schieramenti. In corteo c’erano Marco Tedde e Antonello Peru (FI),Luigi Lotto e Salvatore Demontis del Pd, sindaci del territorio, la segretaria generale della Cgil Francesca Nurra. Presente anche Giovanna Sanna, parlamentare del Pd e primo cittadino di Florinas. «Comprendo le difficoltà - ha commentato Giovanna Sanna - ma è arrivato il momento per la Regione di concludere questa vicenda. So che si sta lavorando perché l’assessore Arru trovi la soluzione migliore per uscire da questa difficile situazione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative