La Nuova Sardegna

Sassari

Deliperi (Grig): «Tuteliamo l’ambiente»

Deliperi (Grig): «Tuteliamo l’ambiente»

PLOAGHE. «Ci sono usanze che in Sardegna, probabilmente non si estingueranno mai, come se fossero incise nel dna dei sardi. Tra queste c’è senza ombra di dubbio Il tradizionale “abbandono dell’àliga...

07 novembre 2015
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PLOAGHE. «Ci sono usanze che in Sardegna, probabilmente non si estingueranno mai, come se fossero incise nel dna dei sardi. Tra queste c’è senza ombra di dubbio Il tradizionale “abbandono dell’àliga dove capita”, ossia l’abbandono dei rifiuti ovunque, preferibilmente in zone di campagna o sul ciglio della strada, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Non esiste un angolo della nostra meravigliosa Isola, nel quale non si trovino i segni di questa usanza, da nord a sud, da est a ovest, sarà inevitabile imbattersi in un sacchetto dei rifiuti, in un lavandino sbeccato, in una cucina a gas ormai inservibile, in qualche lastra in amianto vintage». È l’amaro commento di Stefano Deliperi dell’associazione ambientalista Gruppo Intervento Giuridico onlus,

a seguito della segnalazione ricevuta da Ploaghe dove un variegato cumulo di rifiuti emerge lungo la strada vicinale Ploaghe - Cantarisone, a ridosso della strada Sassari - Olbia tra Ploaghe ed il bivio per Ardara. L’associazione ha quindi inoltrato nei giorni scorsi una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti alle amministrazioni competenti e cioè il Comune di Ploaghe, il Corpo Forestale, i carabinieri del Noe e la procura della Repubblica. «Particolare gravità riveste l’abbandono di lastre in eternit – scrive Deliperi ricordando che sono costituite da un impasto di cemento e amianto e possono rilasciare fibre di amianto se abrase, perforate, spazzolate o se deteriorate, con gravi conseguenze per la salute delle persone che ne vengono a contatto -, per tali motivi, il nostro ordinamento prevede specifiche modalità per lo smaltimento delle lastre realizzate con fibre di amianto. Sarebbe proprio il caso che tali danni e pericoli per l’ambiente e la salute pubblica venissero rimossi da un’area agricola e presso un invaso idrico di uso pubblico”. L’associazione ecologista auspica un solerte intervento da parte delle autorità competenti a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. (mauro tedde)

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