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Triulas nella compilation del Cantagiro

LAERRU. Una superband tutta anglonese, con qualche innesto dalla vicina Gallura, per sbancare il Cantagiro. Sono i Triulas, complesso che assembla nella sua formazione una superba sezione corale...

29 ottobre 2015
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LAERRU. Una superband tutta anglonese, con qualche innesto dalla vicina Gallura, per sbancare il Cantagiro. Sono i Triulas, complesso che assembla nella sua formazione una superba sezione corale costituita da Veronica Bianco di Castelsardo, Consuelo Dettori di Sedini e Paolo Sanna di Bulzi, e un assetto di strumentisti di grande qualità: i due laerresi Enrico Sini e Gianpaolo Ara (rispettivamente chitarra e basso, con il secondo dei due trapiantato da anni ormai a Badesi), Pietro Curis, tastierista, di Bulzi, Toni Ziri, altro badesano, alla batteria, e Gianmario Carboni, alle chitarre, di Sedini. In poche parole, nei Triulas è concentrata quasi tutta l’Anglona, di cui ora sono diventati in campo musicale i riconosciuti ambasciatori. Dopo avere brillantemente superato tutte le selezioni dell’edizione del Cantagiro 2015, i Triulas si sono presentati sul palco del Teatro Imperiale di Guidonia con un inedito in sardo tutto loro. La performance e la qualità della canzone presentata a pubblico e giuria sono stati tali da convincere l’organizzazione a inserire il loro brano nella compilation 2015 del premio musicale. Per ottenere questo importante risultato hanno dovuto superare l’ennesima prova, confrontandosi con altri undici gruppi finalisti. Tra i quattro che, alla fine, hanno vinto il premio non potevano non esserci loro. Nati nel 2013 da un’idea di Gianpaolo Ara, i Triulas prendono il nome dal mese in cui si sono costituiti, luglio, vale a dire “Triulas”. In poco tempo hanno compiuto un grande lavoro di affinamento, di cui è prova il trionfo alla finale romana del Cantagiro. Il suggello può dirsi proprio “Nùes”, il brano di loro composizione entrato nella compilation. Una canzone pensata, scritta e musicata, quindi, a più mani, che d’ora in avanti i Triulas faranno sempre più conoscere nei loro concerti. (g.pu.)

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