Ex Tranship, scavi e scoperte archeologiche
Verifica preventiva della Soprintendenza nell’area interessata dalla realizzazione della nuova strada
29 ottobre 2015
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PORTO TORRES. L'area costiera di Porto Torres è interessata dalla presenza di edifici ed infrastrutture di età romana riconducibili allo sviluppo lungo la stessa costa della Colonia Iulia di Turris Libisonis. E' per questo motivo che, in ossequio agli articoli 95 e 96 del Codice degli appalti nei Lavori Pubblici, da qualche giorno, nell'ambito dei lavori per la realizzazione della strada di collegamento tra le banchine del porto, allo scopo di accelerare gli interventi e garantire una maggiore tutela del patrimonio archeologico si vedono all'opera sul campo, sotto la direzione scientifica di Gabriella Gasperetti, due archeologhe - Daniela Deriu ed Antonella Pandolfi - coadiuvate dal disegnatore Franco Usai.
«I lavori sono stati avviati recuperando le cifre che erano destinate al restauro del ponte ferroviario e prevedono la realizzazione della strada di collegamento tra i moli di ponente e levante passando per l'area ex Tranship e ex Navalmeccanica, due vecchi cantieri nautici – premette Franco Satta della Soprintendenza –. Durante i lavori, ma al momento siamo nella fase di cosiddetta sorveglianza, propedeutica all'indagine archeologica vera e propria che si svolgerà nelle prossime settimane, sono state parzialmente rimesse in luce delle preesistenze in parte note in parte nuove, ma comunque da verificare».
Il lavoro è diviso in due filoni: oltre a quello citato, si prevede il completamento della gradinata di collegamento tra la banchina del porto e la stazione marittima, che cela numerose strutture archeologiche pertinenti al porto di Turris Libisonis per le quali è prevista la conservazione e valorizzazione in situ, ma soprattutto la fruizione dei cittadini, nell'ambito di ragionamenti volti a valorizzare la città dal punto di vista turistico.
Emanuele Fancellu
