La Nuova Sardegna

Sassari

fiume santo

Cisl e Uil: «Centrale allo sfascio»

Critiche alla Eph su bonifiche, occupazione e relazioni sindacali

27 ottobre 2015
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SASSARI. Nonostante sia cambiata la proprietà, la centrale di Fiume Santo continua a essere gestita come quando c’era la multinazionale tedesca E.On. la denuncia è delle segreterie territoriali di Flaei-Cisl e Uiltec-Uil secondo le quali il nuovo titolare della termocentrale «non si sogna neppure di presentare un piano industriale, di investimenti, illustrare le strategie future che il gruppo intende intraprendere in questo terra, magari aggiornare sugli sviluppi della dismissione dei gruppi 1 e 2 che sono spenti dal dicembre 2013, ma non si vede all’orizzonte la demolizione degli stessi, non ci sono novità sulle bonifiche e riambientalizzazione dei siti dismessi, non si parla di estensioni delle precedenti tutele contrattuali, di livello occupazionale mentre non guasterebbe un minimo di buone pratiche di relazioni industriali con le parti sociali». Un atteggiamento che fa pensare Flaei e Uiltec che esista un collegamento fra Eph ed E.On, ipotesi già seccamente smentita dai vertici società ceca. Secondo Cisl e Uil la nuova proprietà porta avanti le stesse politiche industriali di chi l’ha preceduta, con massicci interventi che cancellano occupazione stabile e attività strategiche ed esclusive e nel contempo polverizzano «qualsiasi connotato di normale relazione sindacale con chi non si allinea, sopprimendo confronti con chi non condivide e si batte per l’occupazione e i diritti dei lavoratori».

Flaei e Uiltec invitano quindi «tutte le parti in causa, Comuni, Regione dormiente, mondo della politica sarda tutta a imporre a Eph di render noto cosa intende fare nel nostro territorio, non a parole, ma chiedendo concretamente un crono programma e date certe».

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