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Poic: «Nessuna perdita di soldi, sono state scelte delle imprese»

SORSO. Botta e risposta fra l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Morghen, e il consigliere comunale Michele Roggio, sul caso dei bandi regionali Poic (Piano operativi per l’impren...

17 ottobre 2015
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SORSO. Botta e risposta fra l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Morghen, e il consigliere comunale Michele Roggio, sul caso dei bandi regionali Poic (Piano operativi per l’imprenditorialità comunale). Nei giorni scorsi, il vice capogruppo Pd e presidente della commissione Bilancio, aveva denunciato la perdita di buona parte dei finanziamenti accusando la giunta comunale di essere «distratta». L’amministrazione replica attribuendo l’insuccesso del bando alle scelte individuali degli imprenditori. Inoltre, si discosta completamente dall’interpretazione data dal presidente della Commissione bilancio e vice capogruppo Pd. «Nelle sue esternazioni – si legge in una nota di piazza Garibaldi – dimostra di non avere una conoscenza precisa del bando». «Il consigliere – continua la nota - attribuisce al regolamento comunale, al vaglio della commissione da lui stesso presieduta, la causa principale di un fantomatico “spreco di risorse che andavano in soccorso alle imprese locali». L’amministrazione si dice «attenta nel dare opportunità di sviluppo ai cittadini» che «recepiscono l’avviso e si prodigano per svolgere i passaggi chiesti dalla Regione». Vale a dire, elaborare il progetto e predisporre un regolamento che definisce i settori beneficiari dei fondi regionali. Circostanza criticata dal consigliere Michele Roggio poiché – a suo dire – l’amministrazione avrebbe commesso degli errori, poi confermati dalla recente modifica dello stesso regolamento chiesta proprio dalla Regione (attraverso la Sfirs). Da parte sua, l’amministrazione replica che «si è data massima visibilità al bando con comunicazioni istituzionali, giornate informative e l’istituzione di uno sportello di supporto per consulenze ed informazioni», e che le imprese interessate avrebbero potuto – in autonomia - accedere al finanziamento nella cifra totale di un milione di euro. «I soggetti interessati – conclude l’amministrazione – avrebbero avuto una disponibilità di credito pari a un milione di euro, non che il Comune di Sorso avrebbe ricevuto quella cifra nelle proprie casse e da lì distribuita. Il fatto che solo pochi soggetti abbiano inoltrato la richiesta può avere diverse spiegazioni: va considerato che si tratta di un finanziamento da restituire interamente, sia pure a tasso zero. Per sua parte, il Comune non può entrare nel merito di scelte individuali».

Salvatore Santoni

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