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Nule, oltre mille persone alla fiaccolata per Stefano
Il corteo silenzioso era guidato dal vescovo di Ozieri monsignor Corrado Melis Il presule si è rivolto soprattutto ai giovani: «Non arrendiamoci alla violenza»
NULE. La fiaccolata di giovedì per Stefano Masala, il ragazzo scomparso cinque mesi fa da Nule, è stata un vero e proprio inno alla vita e alla speranza. Del ragazzo non si hanno più tracce dal 7 maggio scorso. Presenti un migliaio di persone provenienti da tutto il Goceano e non solo.
Alla fiaccolata, guidata dal neo vescovo di Ozieri monsignor Corrado Melis, assieme al parroco di Nule don Mimmino Cossu, e a una ventina di sacerdoti delle comunità parrocchiali circostanti e di Ozieri, hanno partecipato tantissimi amici di Stefano. Presenti anche le istituzioni di Nule, il sindaco Giuseppe Mellino con tutta l’amministrazione, e il maggiore Giampiero Lampis, comandante della compagnia dei carabinieri di Bono.
Il vescovo Melis, dopo aver incontrato i familiari del giovane scomparso, ha voluto partecipare in prima linea alla fiaccolata come gesto di vicinanza spirituale e appello alla legalità e alla socialità. «Questa sera il popolo degli onesti si è riunito per dire una parola chiara a favore dell’onestà e della moralità. Voglio interpretare questa manifestazione ad una famiglia nel più grande discorso che la chiesa vive a Roma in queste settimane. Anche questa è una ferita della famiglia», ha detto monsignor Melis rivolgendosi alla moltitudine di persone presenti. Ricordando il dolore di Marco e Carmela, genitori di Stefano, il 13 settembre il vescovo ha poi lanciato un appello: «Se vogliamo una società giusta, dobbiamo essere giusti noi dicendo la verità. Non arrendiamoci alla violenza».
Il discorso del vescovo è stato un messaggio rivolto non solo alla famiglia di Stefano Masala, ma anche ai tanti giovani presenti alla fiaccolata, iniziata dalla chiesa del Rimedio e conclusasi nella chiesa dell’Assunta. A loro, monsignor Melis, ha rivolto messaggi di speranza, ma anche un monito: «Dio ha creato l’uomo e lo ha dotato non solo di forze fisiche ma anche di intelligenza e ragione, perché la sua vita fosse regolata non dagli istinti o dalla forza bruta, ma dall’intelligenza che deve condurre a buon fine ogni azione. Chi si comporta in modo diverso non può chiamarsi uomo completo».
La fiaccolata, tra commozione e speranza, è stata di conforto per i familiari del giovane scomparso e per tutta la comunità di Nule turbata per l’accaduto. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri, che cercano di ricostruire il percorso che ha portato Stefano Masala a scomparire quella sera, dicendo di avere un appuntamento importante.
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