La Nuova Sardegna

Sassari

Sistema creditizio in crisi, Cgil e banche a confronto

Sistema creditizio in crisi, Cgil e banche a confronto

Per il sindacato «non saranno i lavoratori a dover pagare il costo più alto» Antonello Arru (Banco): «Ma non possono più esistere filiali-bancomat»

09 ottobre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Fino al 2008, anno della grande crisi finanziaria, il numero degli sportelli bancari era in continua crescita, fino a toccare il culmine con 698 sportelli, 400 dei quali riconducibili alla Bper. Ora il numero degli sportelli è sceso a 648, come è calato il Pil della Sardegna che prima della crisi era vicino alla media nazionale mentre adesso si omologa ai peggiori risultati del Mezzogiorno.

Dati elaborati dalla Fisac-Cgil che, alla Promocamera, ha tenuto tre giorni di formazione per i quadri dell’organizzazione sindacale, nel corso dei quali si è parlato anche del futuro del sistema creditizio, con particolare riguardo a quello della Sardegna. Un futuro tutto da scoprire ma con una certezza: le banche popolari (e quindi anche la Banca di Sassari) dovranno diventare delle SpA come ha stabilito il governo. Con una inevitabile conseguenza e cioé con l’inglobamento anche del marchio della ex Popolare nella Bper-Banco di Sardegna. Questo significa una cospicua diminuzione degli sportelli che passa per la “razionalizzazione” della rete dalla Bper.

In questo quadro, i segretari nazionale e regionale della Fisac-Cgil, Agostino Megale e Maurizio Corbani, si sono confrontati con il presidente del Banco di Sardegna Antonello Arru, con quello della Fondazione Banco di sardegna Antonello Cabras e con il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu. Con loro il segretario generale della Cgil sarda Michele Carrus, mentre erano assenti per impegni istituzionali l’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci e il presidente dell’Anci Sardegna Pier Sandro Scano. Dal dibattito sono emerse chiare le posizioni del sindacato: «Non saranno i lavoratori – ha detto Megale – a pagare il prezzo della crisi o della razionalizzazione del sistema». Un messaggio chiaro anche in vista del rinnovo del contratto, vertenza che ha già portato a due giornate di sciopero generale con adesione pressoché totale dei bancari.

Alle banche il sindacato chiede un nuovo approccio alla razionalizzazione e alla riforma anche se «le banche devono continuare a fare le banche» ha sottolineato il presidente del Banco di Sardegna Antonello Arru. Perché non è più possibile che ogni paese, anche il più piccolo, debba avere uno sportello bancario che, in assenza di altri servizi, si trasforma in una “filiale-bancomat”. E anche le fondazioni, come ha sottolineato Antonello Cabras, devono continuare a occuparsi di favorire la ricerca, il volontariato, le iniziative filantropiche, senza perdere di vista lo sviluppo e la crescita del territorio «ma senza perdere di vista gli utili». (p.s.)

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative