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Platamona, il mare arriva fino alla Rotonda

di Luigi Soriga
Platamona, il mare arriva fino alla Rotonda

Abbattuta la recinzione realizzata dopo il crollo del 21 luglio. L’inchiesta prosegue, fermi i lavori

04 ottobre 2015
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SASSARI. La mareggiata dei giorni scorsi ha infierito sulla Rotonda come certi predatori sugli animali agonizzanti. Le onde sospinte dal maestrale si sono progressivamente arrampicate sulla spiaggia fino ad assestare le zampate sulla recinzione metallica e sul muretto franato. Le immagini non lasciano dubbi: il misero rabbercio approntato dal Comune è stato spazzato via in poche ore.

Le transenne in balia della risacca rovesciate per terra e trascinate verso la battigia. La rete plastificata rossa a sventolare e a rotolare nell'arenile. Uno spettacolo che mette tristezza e che restituisce tutta la dimensione di abbandono di una fetta di litorale.

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Questo scenario tuttavia mette a nudo una verità: la Rotonda era una struttura inevitabilmente condannata a collassare. Impossibile sostenere, alla luce di quel che è successo due sere fa, che il disastro non poteva essere previsto.

Ora è dimostrato: il mare arriva eccome sulle strutture in cemento, e una striscia di sabbia larga venti metri non basta a proteggerle. Certo, dissipa parecchio l'energia del moto ondoso, ma i cavalloni riescono comunque ad assestare piccole spallate, e poi a lavorare sotto la superficie, scavando e modificando pendenze. Quindi era solo una questione di tempo, perché la natura ha pazienza e prima o poi si riprende il maltolto.

Ieri mattina gli operai della ditta che lavora per conto del Comune hanno raccolto le transenne sparpagliate sull'arenile. Visto che ancora i lavori di messa in sicurezza non sono iniziati, e nemmeno si sa quando cominceranno, l'unico intervento possibile è stato quello di "blindare" nuovamente l'area.

Via quindi le transenne che poggiano sulla superficie della spiaggia, e giù invece i paletti in ferro conficcati a un metro in profondità. Difficilmente il maestrale sarà in grado di sdradicarli.

Piuttosto non dà grosse garanzia di tenuta il nastro rosso e bianco che li unisce. La speranza è che si tratti di un'altra delimitazione del tutto provvisoria, in attesa che i lavori di risistemazione vengano avviati seriamente.

L'estate è molto lontana, ma è meglio avviare sin da ora il conto alla rovescia. Anche perché il Lido di Platamona accanto, e il Lido Iride un po' più in là, sono sempre a far da monito: l'apatia dell'uomo riesce a fare disastri ancor più grandi della stessa natura.

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Il muro della Rotonda di Platamona era venuto giù nel primo pomeriggio del 21 luglio, si era sbriciolato travolgendo con i grossi blocchi di trachite i ragazzi che si riposavano all'ombra in attesa del prossimo bagno. Solo per un caso fortuito e per la tempestività dei soccorsi non c’erano state vittime, solo feriti, di cui uno grave. Poi tutti a chiedersi come quel muro abbia fatto a reggere così a lungo.

La magistratura ha aperto una inchiesta per accertare eventuali responsabilità e l’area è stata transennata per sicurezza. Sono passati più di due mesi dall’incidente, dei lavori per ora neppure l’ombra. E il mare si prende gioco di nastri e transenne.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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