La Nuova Sardegna

Sassari

Le fontane di Bonorva ripulite e rimesse a nuovo

di Emidio Muroni
Le fontane di Bonorva ripulite e rimesse a nuovo

I caratteristici abbeveratoi sono stati restaurati da un artigiano con 70mila euro Scomparsi i cumuli di rifiuti ed è stata sistemata l’antica pavimentazione

25 settembre 2015
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BONORVA. Da qualche giorno le due caratteristiche fontane pubbliche collocate in località “Punga” e “Manielle”, alle due periferie dell’abitato e che, da sempre, hanno favorito i momenti di riposo o lavoro di intere generazioni di contadini, allevatori e cittadini di passaggio, hanno riacquistato l’antico splendore e, grazie al buon lavoro di recupero e abbellimento che è stato fatto, hanno ora un buon rapporto di estetica ed efficienza.

Con un finanziamento di circa settantamila euro, gestito dal Gal Goceano Logudoro e previsto dal programma di sviluppo rurale per la tutela e il recupero degli elementi architettonici tipici del paesaggio rurale della Sardegna l’amministrazione comunale, guidata da Giammario Senes, grazie all’opera di un artigiano locale, ha restituito i due siti alla destinazione originale.

Sono scomparsi gli enormi cumuli di rifiuti di ogni genere che, in particolare a Punga, erano stati collocati dai soliti ignoti incivili all’interno dei piccoli abbeveratoti collegati alla vasca principale che, a sua volta è stata oggetto di precisi e completi lavori di ripulitura dalle abbondanti incrostazioni che ne avevano reso difficile l’utilizzo.

Anche l’ambiente e il piano di calpestio circostante sono stati ripresi per la realizzazione di un’adeguata pavimentazione, mista in lastre di granito e spezzoni di trachite, per una composizione cromatica finale esteticamente apprezzabile.

A “Manielle”, all’ingresso del paese, sulla direttrice che conduce a “Cadreas”, i lavori hanno riguardato le opere di pulizia generale, il recupero delle strutture in muratura, il recupero della funzionalità delle vasche, da sempre utilizzate come abbeveratoio per il bestiame in transito e che ultimamente qualcuno aveva purtroppo, nonostante i divieti, le scambia per vasche lava stivali o, con un sistema igienicamente poco idoneo e improponibile, per lavare i bidoni del latte o pulire gli attrezzi carichi di fanghiglia o altro.

Per evitare il ripetersi del problema dell’inquinamento della sorgente e della falda dalla quale derivava l’acqua che, secondo una credenza popolare aveva anche effetti benefici e curativi a livello renale, è stata creata una nuova colonna d’adduzione collegata alla rete idrica pubblica.

Con l’intervento previsto le due fonti sono state perfettamente ripristinate nelle loro principale caratteristiche architettoniche e nelle funzioni originali di fonte pubblica dalla quale attingere anche l’acqua potabile e abbeverare il bestiame e gli amministratori si augurano che tale rimanga il loro uso.

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