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Sassari

L’attesa

Dai parroci fiduciosa speranza La Cisl: «Chiesa vicino alla gente»

Dai parroci fiduciosa speranza La Cisl: «Chiesa vicino alla gente»

OZIERI. C'è clima di grande attesa e di fiduciosa speranza per l'arrivo del nuovo vescovo. Don Giuseppe Mura, parroco di Padru, è sicuro: «Monsignor Corrado Melis farà molto bene: conosciamo la sua...

12 settembre 2015
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OZIERI. C'è clima di grande attesa e di fiduciosa speranza per l'arrivo del nuovo vescovo. Don Giuseppe Mura, parroco di Padru, è sicuro: «Monsignor Corrado Melis farà molto bene: conosciamo la sua persona, la sua esperienza a Villacidro e Mogoro, il suo senso ecclesiale. Anche lui sa molto di noi. Gioca a suo vantaggio l'essere diventato vescovo in età abbastanza giovane rispetto alla regola generale».

Don Luca Saba, parroco di Oschiri: «Lo aspettiamo con entusiasmo. Proseguirà il cammino tracciato dai suoi predecessori, in particolare da monsignor Sebastiano Sanguinetti che per tre anni ha dato continuità, sicurezza e creato spirito comunitario nella diocesi».

Monsignor Nino Carta è ormai un'istituzione a Buddusò, la parrocchia di sant'Anastasia è tra le più importanti e organizzate del Monte Acuto. Domenica pomeriggio don Nino –10 anni di missione in Brasile e responsabile regionale dell'Unione Apostolica del clero – guiderà un coro di 100 giovani provenienti da Bono, Buddusò, Berchidda, Pattada e Ozieri. «Il coro territoriale è il segno del clima di collaborazione che esiste nella nostra diocesi. La cosa più importante non è fare, ma essere fratelli, diffondere una cultura di comunione. Con questo prerequisito è facile lavorare e raggiungere importanti risultati».

Don Pierluigi Sini, parroco di Monti, direttore del settimanale diocesano “Voce del Logudoro”: «Un vescovo giovane, dinamico, umile, moderno, aperto, ma con la giusta esperienza. Chiede soltanto molta collaborazione. Secondo me seguirà lo stile di papa Francesco».

Gavino Carta, segretario generale della Cisl provinciale, crede nei segnali dati dalla Chiesa sarda con la presenza del nuovo vescovo. «Mentre lo Stato abbandona le posizioni, l'istituzione ecclesiale rimane al proprio posto, vicino alla gente. I lavoratori contano molto su questa presenza che significa attenzione ai centri minori, alle zone interne, al mondo agropastorale, al lavoro artigianale. Lasciamo a Melis il tempo di sistemarsi a Ozieri poi gli chiederemo un incontro». (m.g.)

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