La Nuova Sardegna

Sassari

Porto, calato il silenzio sulle linee guida del Ppr

di Gavino Masia

Luciano Mura (Pd): «Ritardi e inspiegabile rallentamento su un tema decisivo» Interrogazione al sindaco Wheeler per conoscere la sua posizione sulla vicenda

06 settembre 2015
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PORTO TORRES. La Valutazione ambientale strategica delle linee guida del Piano regolatore portuale si è persa nei meandri della burocrazia rallentando le ipotesi di sviluppo dello scalo marittimo. E di questo silenzio chiede conto il Partito democratico con una interrogazione presentata dal consigliere Luciano Mura.

Il Prp deve delimitare e disegnare l’ambito e l’assetto complessivo del porto, individuando le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree interessate, comprese quelle destinate alla produzione industriale, all’attività cantieristica e alle infrastrutture stradali e ferroviarie. Un Piano regolatore riveste, quindi, il ruolo tecnico e giuridico di strumento di sviluppo e gestione - strutturale e funzionale - dell’ambito portuale attraverso il quale vengono fissate le regole, i criteri e le modalità di utilizzazione delle distinte aree, contemplando anche eventuali scenari di integrazione e ottimizzazione con le reti di comunicazione territoriale nonché di valorizzazione e salvaguardia dei contesti urbani ed ambientali circostanti. Dopo che il precedente consiglio comunale aveva approvato in tempi stretti le linee guida del Prp, assieme al Comitato portuale, si è però creato un vuoto amministrativo dei due stessi enti nel portare all’attenzione uno strumento fondamentale per la pianificazione portuale. Ritardi per certi versi clamorosi secondo gli esperti di portualità, che ritengono come l'attribuzione degli spazi sia l'unico modo per far ripartire una economia portuale da sempre legata all'esistenza del petrolchimico e del suo pontile dei liquidi. Nell’ultimo incontro tecnico svoltosi a Porto Torres in aprile - alla presenza di tutti gli attori con competenze sul porto - era emersa l'esigenza di ottenere dal Comune una integrazione documentale necessaria per la predisposizione del Rapporto ambientale della Vas: documentazione che i tecnici comunali parrebbe abbiano predisposto celermente, ma nel Pot 2015-2017 si accusa invece in maniera grave il Comune (alla pagina 25), essendo un documento ufficiale di programmazione triennale, «di non aver ottemperato alla richiesta di integrazione documentale». Del perché di questi ritardi, che rallentano lo sviluppo dello scalo, chiede conto al sindaco il consigliere comunale del Pd Luciano Mura. «Vorrei conoscere dal primo cittadino l'esito dell'incontro avuto con il commissario straordinario dell'Autorità portuale – dice Mura –, posto che in nessuna dichiarazione stampa, tantomeno durante le dichiarazioni programmatiche in consiglio comunale, si è fatto cenno a questo strumento fondamentale di programmazione». L’ex sindaco chiede pure che «idea pragmatica di sviluppo abbiano la giunta e la maggioranza di governo su una delle principali industrie locali, sullo stato dell'arte della Valutazione ambientale strategica delle linee del Prp di Porto Torres e sulle tempistiche di discussione del Piano regolatore nella sua foggia definitiva». L’esponente Pd sostiene che fino a che l’amministrazione non avrà in mano lo strumento regolatore e non rientrerà in possesso delle aree che in questo momento insistono nel perimetro Eni, si continuerà a parlare di uno scalo che vive in maniera passiva sull'umore degli armatori che decidono di scalare il porto senza una accurata programmazione, relegando gli operatori portuali ad una politica di «attesa».

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