La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, le vincenziane lasciano il Rifugio Gesù Bambino

di Vannalisa Manca
Il Rifugio Gesù Bambino in viale Mameli
Il Rifugio Gesù Bambino in viale Mameli

Dopo 110 anni le suore non risiederanno più nella struttura di viale Mameli. Le poche “sorelle” rimaste in città si riuniranno tutte a Santa Maria di Pisa

31 agosto 2015
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SASSARI. Hanno lavorato e profuso tutto il loro impegno sin dalla nascita della struttura, nel 1902, ma da oggi le Figlie di San Vincenzo de’ Paoli lasciano il Rifugio Gesù Bambino. Una scelta obbligata. Le vocazioni sono davvero poche e le suore vincenziane non sono ormai più in grado di garantire la loro presenza costante nell’istituto dove hanno frequentato la scuola dell’infanzia parecchie generazioni di sassaresi. Così, dopo aver operato, tra l’altro, all’interno degli ospedali, alla Divina Provvidenza, all’Istituto dei Ciechi, ora le Figlie della carità (le famose “cappellone”) si riuniranno nella struttura che la comunità di San Vincenzo de’ Paoli ha a Santa Maria di Pisa.

Una storia ultrasecolare quella del Rifugio Gesù Bambino, con l’istituto che diventa Ente Morale, sviluppa la proprietà, il fabbricato e l’attività assistenziale ed educativa: un brefotrofio, un asilo infantile e un educandato. La struttura, che si sviluppa sulle vie Mameli, Enzo, Savoia e Piave, è un ente morale e privato, ed è coordinato da un consiglio di amministrazione tutto femminile, guidato dalla presidente Maria Luisa Falchi. Continuerà, quindi, ad educare altre generazioni di sassaresi, con il suo percorso di istruzione e comunità infantile nato per aiutare minori disagiati: un’azione svolta con grande riservatezza anche oggi, grazie alle tre comunità alloggio che ospitano sino a 25 bambini, ma che ha dato rifugio anche a 150, offrendo a queste piccole donnine, la possibilità di imparare un mestiere. La struttura si era da subito sviluppata e la scuola sul colle dei Cappuccini, vicino alla chiesa dedicata a San Francesco d'Assisi e all’Ospizio San Vincenzo (che si trovava dove oggi c’è il Conservatorio “Luigi Canepa”), è diventata punto di riferimento per tante famiglie che hanno affidato alle maestre del Rifugio, religiose e laiche, l’educazione-istruzione dei loro figli.

Fu una Figlia della carità a determinarne l'inizio. Suor Agostina Raiteri, nelle sue visite ai poveri, incontrava spesso delle bambine povere, abbandonate a sé stesse, senza famiglia o con famiglia disastrata.

Per loro chiese e ottenne dal Municipio la stalla adiacente all'ospizio san Vincenzo, dove si tenevano gli animali sequestrati. In quello stanzone, ripulito e adattato, grazie alla generosa disponibilità delle Dame di carità, furono accolte le prime bambine abbandonate. Il nome venne spontaneo: Rifugio Gesù Bambino. «A guardare la storia dell'istituto - dice suor Liliana Usai, delle Pie Sorelle Educatrici - che oggi vanta grande attività e strutture efficienti, ci si commuove a considerare l'opera instancabile delle Figlie di san Vincenzo de' Paoli che, sostenute dalla generosità e dall'impegno di tante nobildonne e signore dell'alta borghesia sassarese, sono state le effettive vere madri, le educatrici, di tantissime bimbe infelici che hanno trovato in loro affetto e guida».

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