La Nuova Sardegna

Sassari

Furti nel Sassarese: caccia a una banda ben informata e organizzata

Le indagini sui colpi in abitazioni a Sorso, Castelsardo e Valledoria e nei rifornitori a Muros e sulla Buddi Buddi

19 agosto 2015
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SASSARI. Una banda organizzata che si muove con disinvoltura tra Sassari, la Romangia e l’Anglona. Sceglie con cura gli obiettivi da colpire: non solo i distributori di carburanti sulla strada (dove le colonnine del self-service diventano una sorta di bancomat) ma anche le abitazioni.

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Il più delle volte, è evidente, i ladri possono contare su informazioni preziose per andare a colpo sicuro, non solo per quanto riguarda le disponibilità delle famiglie ma anche per gli orari ideali (quando in casa non c’è nessuno). Ovviamente, grande attenzione anche ai sistemi d’allarme che o non ci sono oppure vengono abilmente messi fuori uso.

Gli investigatori ci stanno lavorando da qualche tempo e hanno messo insieme alcuni elementi che potrebbero tornare utili per cercare di dare una svolta alle indagini. Il bottino, finora, è stato piuttosto consistente, con furti che mediamente hanno fruttato sui 20mila euro tra gioielli e denaro contante: è stata rilevata qualche impronta, sono state acquisite le immagini delle telecamere (specie per i colpi ai distributori sulla 131 a Muros e lungo la Buddi Buddi) e si lavora anche sulle indicazioni relative a mezzi sospetti notati nelle vicinanze delle zone dove poi sono stati commessi i furti.

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La convinzione è che ad agire sia sempre la stessa banda, formata da persone che hanno competenza nell’impiego di strumenti di lavoro, in particolare di smerigliatrici professionali. Basta vedere come sono state sezionate le colonnine del self-service (un taglio quasi chirurgico per infilare la mano e portare via la sacca con le banconote) o come sono state aperte alcune casseforti per poi essere svuotare di tutti gli oggetti di valore. La caccia alla banda continua su tutto il territorio. (g.b.)

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