La Nuova Sardegna

Sassari

Carnevale in tono minore l’Aget pensa ai correttivi

di Gavino Masia
Carnevale in tono minore l’Aget pensa ai correttivi

È mancato un ricambio generazionale che potesse animare le sfilate estive Pierluigi Fiori: «Non è solo questione di soldi, dobbiamo coinvolgere la città»

04 agosto 2015
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PORTO TORRES. Le sfilate del Carnevale Estivo producono sempre numeri importanti sia nelle presenze del pubblico (circa 15mila persone) sia nei consumatori che hanno preso letteralmente d’assalto pizzerie e paninoteche del Lungomare e del centro cittadino. Un Carnevale Estivo in tono minore che evidenzia il mancato ricambio generazionale nell’evento creato dall’Aget. «Oggi manca un coordinamento tra chi costruisce il carro e chi sceglie le scenografie – rimarca il decano dell’Aget Pierluigi Fiori –, e nella costruzione dei carri sono davvero pochi quelli che si vogliono impegnare per creare quel divertimento che animava tutti nelle edizioni passate». L’Aget ha fatto una battaglia per evitare anche la presenza di quelli che invece volevano trasgredire presentandosi “alticci” nella sfilata: «Prima della partenza sono state ritirate bottiglie intere di super alcolici – aggiunge Fiori –, per evitare certi atteggiamenti sconsiderati da parte di alcuni figuranti, ma non è facile quando nel carro non esiste il coordinamento che evita gli eccessi da parte dei partecipanti». Nella seconda sfilata di sabato erano presenti sette carri allegorici - “Calimero”, “I pagliacci”, “Minios” e “Music&Dance”, Sorso, La Landriga e Sardara –, e nella discesa costiera apriva il corteo carnevalesco il gruppo dei Tamburini e Trombettieri Città di Porto Torres, Mamuthones e Issohadores di Mamoiada, le Majorettes di Sorso e il gruppo Barbagia Maschere di Olzai. «Potevamo avere più carri – dice Fiori –, per esempio quello di Osilo ha preferito Castelsardo perché forse prevedeva un rimborso più cospicuo, e altre attrazioni di alto livello se potevamo disporre di un finanziamento adeguato: a Roma abbiamo amici nell’ambasciata brasiliana che erano disposti a mandare nella nostra sfilata le ballerine del Carnevale di Rio, la “Banda du pelo”, già presente nelle scorse edizioni assieme agli sbandieratori di Arezzo: allora c’era però una collaborazione economica e logistica che oggi manca, perché per il portotorrese è facile criticare senza costrutto e senza guardare ai sacrifici dei pochi che sono rimasti a realizzare questo evento». All’ultima sfilata del Carnevale numero 41 erano presenti soprattutto turisti spagnoli e visitatori dai paesi dell’hinterland (Ittiri, Cossoine, Ploaghe e varie Pro loco) che, secondo l’Aget, hanno dato una critica costruttiva che serve per far crescere la manifestazione. «Nel prossimo futuro si potrebbero affidare la creazione dei carri allegorici ad ogni singolo quartiere – dicono i componenti dell’Aget –, ricreando una sorta di gara goliardica fra i rioni di Porto Torres, comprese le scenografie: all’organizzazione spetterà il compito di caratterizzare i vari quartieri con colori e bandiere di appartenenza, in modo da coinvolgere la maggior parte dei cittadini in una competizione che sentono propria». Questa edizione va in archivio con alcune proposte, e con i commercianti della gastronomia che hanno lavorato a pieno ritmo, e sarebbe bene valutarle da subito se si vogliono elevare le qualità del Carnevale.

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