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Non era leggenda, l’aereo del nonnino era nella soffitta

di Mauro Tedde
Non era leggenda, l’aereo del nonnino era nella soffitta

NULVI. Era tutto vero. Quella che a Nulvi era considerata un sorta di leggenda, tramandata attraverso alcune generazioni, custodiva invece un fondo di verità. Si racconta da diversi decenni che zio...

03 agosto 2015
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NULVI. Era tutto vero. Quella che a Nulvi era considerata un sorta di leggenda, tramandata attraverso alcune generazioni, custodiva invece un fondo di verità. Si racconta da diversi decenni che zio Andrea Mulargia, un arzillo vecchietto scomparso l’anno scorso alla veneranda età di 105 anni, avesse in qualche modo costruito, in gioventù, un velivolo artigianale con cui pare abbia persino tentato di volare lanciandosi dal monte San Lorenzo, la collina che sovrasta in paese. La storiella era sempre avvolta da un alone di mistero anche perché la fantasia popolare ci aveva abbondantemente sguazzato facendo di questo pur coraggiosa impresa pionieristica e dello stesso protagonista una sorta di macchietta sulla quale far scatenare l’immaginazione, se non anche la maldicenza. Invece zio Andrea il “suo” aereo lo aveva costruito davvero. Dopo la sua morte infatti si è reso necessario svuotare la misteriosa soffitta dove il vecchietto, uomo schivo e solitario che viveva solo da tantissimi anni, da quando cioè aveva perso i genitori, aveva raccolto ogni sorta di materiale utile alle sue incredibili “invenzioni”. Insieme a centinaia di libri e di giornali ma anche di riviste di aeronautica, sono così saltati fuori alcuni “pezzi” di quello che sembrerebbe davvero un prototipo di velivolo. Una specie di piccolo aliante realizzato con canne e spago, assemblate a formare strane e complesse strutture che però messe insieme assomigliano tanto ad un impianto di volo a forma di enorme volatile. Gli incaricati alla pulizia della soffitta non lo hanno distrutto ma lo hanno anzi esposto nei pressi di una casa rurale nelle campagne vicine al paese. Zio Andrea, oltre che per la sua invidiabile età era finito spesso sulle pagine de La Nuova in quanto il più anziano elettore dell’isola ma anche quando, conoscendo i suoi parenti questa sua grande passione per il volo, venne organizzata per lui, in occasione del suo centesimo compleanno, una visita ad un aereo militare nell’aeroporto di Fertilia, che lo aveva reso felice proprio come un bambino. Di lui resta questo insolito reperto che, forse, meriterebbe di essere salvaguardato come opera dell’ingegno umano.

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