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Lo zimino torna sulle tavole dei sassaresi, l'Ue toglie il divieto

Lo zimino torna sulle tavole dei sassaresi, l'Ue toglie il divieto

L'annuncio, atteso da anni, è stato dato dal Dipartimento di prevenzione della Asl di Sassari

27 luglio 2015
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SASSARI. Lo «zimino», specialità sassarese, potrà essere di nuovo consumato, dopo che l’Unione europea ha inserito l’Italia fra i Paesi «a rischio trascurabile» per la Bse, il cosiddetto morto della «mucca pazza», l’encefalopatia spongifome bovina. Quindi, anche in Sardegna sarà possibile mangiare il pacchetto intestinale del bovino regolarmente macellato, il cosiddetto «zimino».

Ne dà notizia il Dipartimento di prevenzione della Asl di Sassari. «In sostanza non si dovrà più scolonnare al macello il bovino con oltre trenta mesi di età», spiega Marino Solinas, direttore del servizio veterinario Igiene alimenti, «e non si dovrà più eliminare buona parte del pacchetto intestinale».

«Il raggiungimento di questo importante traguardo», aggiunge Franco Sgarangella, direttore del Dipartimento di prevenzione, «è dovuto ai controlli meticolosi che in tutti questi anni sono stati fatti dal Servizio veterinario delle Asl e dell’Istituto zooprofilattico di Sassari».

Nel 2014 e nei primi sei mesi di quest’anno, secondo dati forniti da Solinas, sono stati macellatti 4.596 capi bovini controllati dai servizi veterinari della Asl sassarese e «avviate alla distruzione svariate tonnellate di materiale a rischio specifico, con costi enormi per gli operatori del settore e con perdite economiche importanti per gli allevatori bovini».

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