La Nuova Sardegna

Sassari

Passa il bilancio e si va verso il rimpasto

di Vincenzo Garofalo
Passa il bilancio e si va verso il rimpasto

Ancora fuoco amico sul sindaco, alla fine non votano tre consiglieri del Pd e uno di Sel. Sanna: «Le difficoltà sono risolte»

24 luglio 2015
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SASSARI. Il Bilancio di previsione 2015 del Comune di Sassari è stato approvato a maggioranza dal consiglio comunale, ma per il sindaco e la giunta è una mattanza politica. Il sì finale arriva anche con due voti della minoranza (Sassari è) e inserendo in allegato al documento economico un ordine del giorno presentato dal Pd, una sorta di clausola con cui la giunta si impegna ad aggiungere ulteriori risorse a favore degli asili nido (130 mila euro) e per la partecipazione democratica (50 mila euro). Per cinque ore Nicola Sanna incassa ganci da destra e, più dolorosi, da sinistra che demoliscono il bilancio.

Ma il primo cittadino assorbe con piglio da pugile esperto, e non getta la spugna. Alle 17.30 prende la parola e, per 55 minuti, ribatte punto su punto agli attacchi trasversali. Si difende, «non è stato tagliato un euro ai servizi sociali e sugli asili abbiamo aggiunto 300 mila euro», ma non contrattacca. Rivela un aplomb da fare invidia al più glaciale degli anglosassoni e apre alla collaborazione per migliorare in corsa il bilancio: «É un documento previsionale, non una pietra tombale», dice per rasserenare gli animi. Non solo, annuncia che le difficoltà politiche fra la giunta e la sua maggioranza, in particolare il Pd, «sono risolte». Ossia il rimpasto tanto agognato è vicino, e quindi d’ora in avanti, «ci sarà un clima più collaborante».

Una collaborazione che a fine mattinata, prima della pausa pranzo, sembrava lontano anni luce. Dopo l’esposizione del piano triennale delle opere pubbliche da parte dell’assessore Ottavio Sanna e dell’intero Bilancio di previsione da parte dell’assessora Amalia Cherchi, era partito il tiro al bersaglio del Pd sul bilancio e sul sindaco. Il vice capogruppo Pd, Giuseppe Masala, aveva subito evidenziato come non ci fosse molto spazio per la diplomazia: «Non riesco a capire il motivo per cui una giunta di centrosinistra abbia posto dei limiti ai fondi per gli asili nido e la disabilità. E non è sufficiente la giustificazione di dover razionalizzare le spese. Questo consiglio aveva dato mandato per finanziarie il servizio asili nido», ha attaccato Masala, «Voglio proporre una carta di credito al sindaco, ma questo credito deve essere onorato qua in aula con l’impegno ad apportare, qualora fosse necessario, variazioni di bilancio per finanziare gli asili nido. Se lei signor sindaco non dovesse fare così, avrebbe l’aggravante di essere stato avvisato». Rimarrà sicuramente l’intervento più duro della giornata, anche più ruvido degli attacchi di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle.

Le altre stoccate arrivano sempre dal Pd, con la presidente della Commissione Servizi Sociali, Carla Fundoni che chiede, «signor sindaco, il gruppo Pd finora ha dato dimostrazione di essere compatto e responsabile. È stato un anno di rapporti difficili, ma ora le chiedo, per il bene della città, non perdiamo altro tempo». Oltre alla ovvia bocciatura della minoranza, tutto il centro sinistra ha obiettato che «non si può fare un bilancio partendo dei tagli» e chiesto al sindaco più coraggio. Alla conta finale, alle 20, mancavano all’appello tre consiglieri Pd, Stefano Perrone, Gianni Crobu e Valeria Fadda, e Marco Manca di Sel.

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