La Nuova Sardegna

Sassari

Cavalieri e bandiere a Pattada

Giovedì 16 la festa in onore della Vergine del Carmelo con un colorato corteo

14 luglio 2015
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PATTADA. Ricorre giovedì 16 la festa in onore della Beata Vergine del Carmelo, a cui i pattadesi sono molto legati. L’incontro per i cavalieri è previsto alle 16.30 in via Brigata Sassari: ben cinquanta di loro prenderanno le bandiere. I cavalieri raggiungeranno la chiesa del Carmelo e alle 18 inizierà la processione con la statua della Madonna. Alle 18.30 la messa celebrata da don Pala e accompagnata dalle melodie del coro Santa Croce di Pattada.

Ogni anno in occasione della festa, c’è un nuovo priore. La tradizione vuole che il priore sfili per primo a cavallo, la parola stessa deriva dal latino “prior” che significa “chi sta prima, avanti”. Protagoniste indiscusse sono le bandiere dei cavalieri. Queste vengono gelosamente custodite e ad esse viene attribuito un elevato valore spirituale e affettivo.

La storia delle bellissime e colorate bandiere di Pattada risale alla fine dell’800 e continua tuttora. Nascono come ex voto alla Vergine o a un santo e si caratterizzano per avere in cima una croce o una statua raffigurante la Madonna, una colomba o un santo. Sono fatte da drappi di broccato e nastri colorati. Ogni anno, prima della festa, un nuovo nastro viene aggiunto.

L’attenzione per le bandiere di Pattada è stata recentemente oggetto di studio. Andrea Campus, Giannella Bellu, Pietro Campus, Mariella Campus, Alessandro Pisano e Gian Piero Mongiu, hanno realizzato, circa un anno fa, un documentario di antropologia visuale “Banderas e Cadderis, processioni a cavallo e pratiche votive a Pattada”.

Patrimonio storico del territorio, le bandiere vengono esibite dai cavalieri anche in occasione della festa patronale di Santa Sabina, il 29 agosto, e a Bitti, per i festeggiamenti della Madonna del miracolo, il 30 settembre. Alcune, tra le più antiche, sono state date in custodia alla parrocchia del paese. Dopo il rito religioso, la serata proseguirà all’aperto con una cena per tutto il paese a base di pecora, vitello e il dolce tipico, sas origliettas.

Elena Corveddu

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