La Nuova Sardegna

Sassari

IL PUNTO

Il monumento dei troppi errori della politica

Daniela Scano

Il Lido Iride non è solo un rudere. Con il suo carico di contenziosi giudiziari, agonici bandi per il suo recupero, perfino con la malinconia che le sue macerie suscitano in chi ha memoria del suo blasonato passato, il Lido Iride è un monumento funebre della politica

04 luglio 2015
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Il Lido Iride non è solo un rudere. Con il suo carico di contenziosi giudiziari, agonici bandi per il suo recupero, perfino con la malinconia che le sue macerie suscitano in chi ha memoria del suo blasonato passato, il Lido Iride è un monumento funebre della politica. In questo edificio giace l’inettitudine delle amministrazioni locali che hanno avuto tra le mani la gestione turistica di un territorio. E l’hanno dispersa in chiacchiere che non hanno prodotto fatti. Vale a dire progetti, messi a punto di comune accordo dalle amministrazioni comunali competenti, per il corretto utilizzo di una risorsa che ricade nei rispettivi territori, ma che appartiene a tutto il Sassarese: Platamona.

Sorso dovrebbe elevare il Lido Iride a emblema della propria incapacità di affrontare un problema, e di risolverlo. Generazioni di amministratori succedutisi alla guida del Comune romangino dovrebbero fare mea culpa per questo. Ma anche quelli di Sassari dovrebbero chiedere scusa. . Perché se è vero che Sorso ha il Lido Iride, anche Sassari ha un rudere devastato da un incendio da offrire come cartolina ai bagnanti, nella Rotonda che fa tristezza a guardarla.

Meglio rivolgere lo sguardo al mare come sessant’anni fa, quando si andava in spiaggia con il pranzo al sacco, l’ombrellone e nessuna pretesa. La cosiddetta “Sassari bene” villeggiava a Stintino o ad Alghero, indifferente a quella immensa distesa di sabbia. Di Platamona si occupò un sindaco lungimirante e un po’ visionario, come dovrebbero essere tutti i bravi amministratori locali. Si chiamava Oreste Pieroni e nel 1951, nel giro di pochi mesi, reinventò la Cavalcata Sarda e dotò di servizi e strade l’accesso al mare. La nuova identità di Platamona nacque così, il 16 agosto di 64 anni fa. E il Lido Iride diventò per anni il centro di gravità permanente della Sassari by night. Poi è calato il silenzio, delle parole e dei fatti. Gli effetti di decenni di miopia politica sono sotto gli occhi di tutti. Platamona, con i suoi stabilimenti balneari in rovina e nessun progetto concreto di valorizzazione (non quelli proclamati ogni campagna elettorale e subito dimenticati) è il simbolo di un territorio che sta progressivamente perdendo tutto e che non è riuscito a valorizzare le sue risorse. Anzi, non ha neppure provato a esplorarle.

La crisi economica sta procurando al Sassarese gli stessi effetti che l’erosione costiera provoca a questa spiaggia che potrebbe procurare benessere e sviluppo. Ma le scommesse perdute, per chi aveva il dovere di provare a vincerle, comportano un prezzo politico che può essere più salato del mare.

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