La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, farmacista vittima di usura: finanziaria a processo

di Nadia Cossu
Sassari, farmacista vittima di usura: finanziaria a processo

A giudizio l’amministratore delegato e il presidente del cda della Comifin Spa. Il medico, divorato dai debiti dopo un prestito, aveva abbandonato l’attività

04 luglio 2015
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SASSARI. Vittima di usura dopo aver chiesto un prestito a una Finanziaria milanese. Finito in disgrazia a tal punto da esser costretto ad abbandonare l’attività cui si era dedicato per tutta una vita. A un certo punto, il farmacista sassarese si era rivolto agli avvocati Franco Luigi e Luigi Satta e la sua storia personale è entrata inevitabilmente in un’aula di tribunale. Il giudice dell’udienza preliminare ha rinviato a giudizio – per tassi usurari applicati a un finanziamento da un milione e mezzo di euro – i due imputati Fabio Pedretti, 55 anni, e Danilo Salsi, di 53, rispettivamente amministratore delegato di Comifin Spa e presidente del consiglio di amministrazione della stessa società finanziaria. Sentenza di proscioglimento per insussistenza del fatto, invece, è stata emessa per quanto riguarda gli altri capi di imputazione relativi ad alcuni contratti di leasing immobiliare per i quali il giudice non avrebbe rilevato, all’origine, tassi usurari.

L'indagine. Una consulenza di parte avrebbe accertato – nella restituzione del denaro da parte del farmacista – il superamento dei limiti stabiliti dalla legge per i mutui ipotecari o i contratti di leasing immobiliare. La relazione aveva convinto anche l’allora pubblico ministero Elisa Loris (oggi l’inchiesta è passata alla collega Cristina Carunchio) prima a iscrivere due persone nel registro degli indagati e poi a chiederne il rinvio a giudizio perché come scriveva il pm «si facevano promettere e dare, in esecuzione dei contratti stipulati con il farmacista – in corrispettivo di prestazioni di denaro mutuato a vario titolo – interessi e altri vantaggi usurari».

La storia. Tutto era cominciato quando l'attività della farmacia era nel suo periodo più favorevole e il medico aveva deciso di investire. Nel 2006 si era rivolto alla Finanziaria milanese Comifin per avere un po’ di liquidità ma proprio allora erano iniziati i suoi guai che si sono conclusi, per il momento, con l’affidamento della farmacia (da parte del giudice) a un curatore fallimentare.

Il rinvio a giudizio. Quattro in particolare gli episodi citati dal pm nella richiesta di rinvio a giudizio ma il gup ha deciso di mandare a processo i due imputati per una sola circostanza. Quella, cioè, relativa alla stipula con la Comifin di un contratto che prevedeva il finanziamento di un milione e mezzo di euro. In quel caso i tassi di interesse sarebbero stati di gran lunga al di sopra della soglia consentita dalla legge. Il pm aveva ritenuto molto grave anche il fatto che il farmacista avesse dato delle garanzie ipotecarie «sottoscrivendo una procura speciale a favore di Salsi e Pedretti a costituire ipoteca immobiliare sulla propria casa di abitazione». Il processo comincerà il 6 ottobre.

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