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L’Argentiera verrà valorizzata con le opere di risanamento

L’Argentiera verrà valorizzata con le opere di risanamento

Proseguono i lavori per “eliminare” i materiali di scarto della vecchia miniera Rete di edifici, il pozzo Podestà, il ristorante e l’ostello per rilanciare il turismo

29 giugno 2015
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SASSARI. La gettata di cemento con i gradoni che incombono sull’acqua blu del mare dell’Argentiera aveva fatto gridare allo scandalo, poi l’assessore Ottavio Sanna aveva chiarito la funzione di quelle opere e dato spiegazione sui lavori che sono in corso nella borgata della riviera sassarese. Ma gli echi della polemiche sono arrivati sino alla Regione.

L'assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda ha fatto un sopralluogo alla laveria della miniera e una visita al cantiere sulla spiaggia che vede gli operai della ditta Angius impegnati a "incapsulare" la collina che sovrasta l'arenile e che è formata dai materiali di scarto della vecchia miniera. Materiali giudicati inquinanti e pericolosi per la salute dell'uomo e che con questa operazione cosiddetta di “capping” vengono intrappolati e non più dispersi nell'ambiente.

L'incontro con il rappresentante della giunta di Francesco Pigliaru era stato richiesto dal sindaco Nicola Sanna e dall'assessore ai Lavori pubblici Ottavio Sanna per far conoscere l'ex borgo minerario e i progetti dell'amministrazione comunale all'esecutivo regionale. Ad accompagnare l'assessore Maninchedda venerdì all'Argentiera c'erano l'assessore Ottavio Sanna, il direttore generale del Comune Maurizio Carìstia, ingegneri e progettisti del Comune e della ditta che sta eseguendo i lavori, i tecnici della ditta Pau e i professionisti che hanno lavorato al restauro della laveria, il consigliere di minoranza Enrico Sini e il consigliere della circoscrizione unica della Nurra Francesco Podda.

L'assessore comunale ha illustrato il progetto e i lavori già eseguiti, con un primo passaggio in quello che secondo i progetti di ristrutturazione delle vecchie strutture minerarie sarà un ristorante. «L'idea – ha detto Ottavio Sanna – è di creare una vera e propria rete tra gli edifici ristrutturati. A partire da quelli della laveria, dove appunto abbiamo un ristorante, una sala convegni e un edificio che, per la sua conformazione, rappresenta un museo dell'attività lavorativa della miniera. Sono ancora necessari dei fondi per concludere gli interventi e mettere in sicurezza parte dello stabile. «A completare la rete degli edifici storici – ha aggiunto – quello di pozzo Podestà. Un ruolo importante lo potrà svolgere anche la struttura dell'ostello che consentirà un rilancio dal punto di vista della ricettività».

A disposizione – è stato detto – ci sono i fondi della programmazione europea 2014-2020 ai quali l'amministrazione comunale dovrà puntare per proseguire nella valorizzazione dell'ex borgo minerario.

Il rappresentante della Regione ha quindi fatto un sopralluogo al cantiere sulla spiaggia, quello che aveva fatto inorridire e gridare allo scandalo. Qui, accompagnato dal direttore dei lavori e progettista Gavino Brau, ha preso visione dello stato delle opere che l'amministrazione comunale, in accordo anche con la Soprintendenza, ha avviato per mettere in sicurezza permanente l'area, con la tecnica chiamata di “capping”.Sono stati realizzati diversi gradoni di cemento che hanno “incapsulato” la collina formata dai detriti della miniera. Tra i vari terrazzamenti sono state predisposte numerose aree che consentiranno di ospitare piante tipiche della zona, donando così un aspetto più apprezzabile all'intera struttura. Ai piedi di questa è previsto uno spiazzo che potrà essere utilizzato per ospitare spettacoli o concerti. (v.m.)

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