La Nuova Sardegna

Sassari

Maturità, addio ai commissari esterni e scoppia la polemica

di Paoletta Farina

Il Miur risparmia ingaggiando docenti dello stesso distretto Diffida della Flc-Cgil: grave anomalia, nomine da modificare

17 giugno 2015
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SASSARI. Con i conti dello Stato sempre più sconquassati, il ministero per l’Istruzione ha deciso di risparmiare anche sui rimborsi ai commissari esterni degli esami di maturità. Nominando docenti che fanno parte di scuole dello stesso distretto, alla faccia delle disposizioni dello stesso Miur che lo vietano, ma assicurandosi così un taglio alle diarie.

«Una grave anomalia, che può prestare il fianco a ricorsi di alunni che, mettiamo il caso, vengano bocciati e trovino occasione per contestare la composizione della commissione d’esame», mette in allarme il segretario della Flc-Cgil, Luigi Canalis. Che, lo scorso 11 giugno, ha mandato una lettera di diffida al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, e alla direttrice del dipartimento personale del ministero, Maria Maddalena Novelli, chiedendo la rettifica delle nomine avvenute, a suo dire, nel mancato rispetto della normativa vigente.

Le irregolarità denunciate dal sindacalista riguardano decine e decine di insegnanti della provincia. Un fenomeno che non si era mai presentato e di cui si sono viste le prime avvisaglie quando tra gli studenti hanno cominciato a girare i nomi dei commissari esterni. Alcuni dei quali, addirittura, erano stati loro docenti in un passato recentissimo.

Provveduto a sanare questa evidente situazione di incompatibilità con nuove nomine, il pasticcio, secondo la Cgil scuola, è continuato, sempre nell’ottica della spending review ministeriale.

Tanto per chiarire, ai commissari esterni viene assegnato un compenso sulla base dei minuti di percorrenza sui mezzi pubblici dalla propria sede a quella della commissione d’esame. Meno tempo impiegano per arrivare a lavoro, meno vengono pagati, quindi. Ma così non viene nemmeno rispettata l’implicazione di fondo delle disposizioni: che è quella di evitare che gli insegnanti possano ricevere più facilmente pressioni se operano in un ambiente a loro familiare.

«Eppure c’è la circolare ministeriale n.5 del 26 febbraio scorso che è molto precisa: all’articolo 2 chiarisce che “gli aspiranti presidenti o commissari esterni non possono essere nominati nelle commissioni d’esame operanti in altre scuole del medesimo distretto scolastico” – si indigna Canalis – L’unica deroga al divieto è prevista nello stesso articolo e si applica nel caso in cui non sia possibile in base alle disposizioni indicate nominare i presidenti di tutte le commissioni di esame. E perciò per garantire il regolare svolgimento degli esami di Stato, solo per le province con non più di cinque distretti, si procede nel pubblico interesse alla nomina d’ufficio delle commissioni nello stesso ambito distrettuale di servizio».

Il segretario generale afferma che in provincia di Sassari questa disposizione è stata disattesa «in quanto si è proceduto in maniera sistematica e non utilizzando il principio della residualità, alla nomina di insegnanti nello stesso distretto, e questo anche nei casi in cui il docente aveva presentato domanda inserendo correttamente sedi diverse da quelle del proprio distretto». La Flc-Cgil aveva segnalato queste anomalie all’ufficio scolastico provinciale che a sua volta aveva girato la segnalazione a Roma.

«Bisogna intervenire subito per modificare le nomine – ha scritto nella diffida il segretario Canalis – La mancata rettifica delle nomine, indispensabile se si vuole garantire la corretta applicazione delle norme, non potrà che provocare interventi in autotutela da parte dei docenti coinvolti». Tanto che alcuni docenti hanno già messo per iscritto al presidente della commissione il quesito se la loro nomina sia legittima. Dal ministero nessuna risposta. E oggi è il primo giorno di esami.

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