La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, nel poliambulatorio sporcizia e calcinacci

di Salvatore Santoni
Sorso, nel poliambulatorio sporcizia e calcinacci

I cornicioni del palazzone di 3 piani in via Sennori si sbriciolano pericolosamente Rischio continuo, all’ingresso della guardia medica ferri d’armatura arrugginiti

13 giugno 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SORSO. Cade a pezzi il poliambulatorio di Sorso. I cornicioni del palazzone di 3 piani di via Sennori si sbriciolano pericolosamente. Dieci metri più sotto ogni giorno transitano centinaia di persone. Si tratta di uno dei servizi al pubblico della città fra i più utilizzati: oltre a Sorso il bacino potenziale si allarga anche a Sennori, Osilo e, talvolta, anche Sassari. Nonostante ciò, intorno alla struttura calcinacci, spazzatura e incuria la fanno da padrone. Il palazzo che ospita i servizi è di proprietà del Comune di Sorso che ne ha affidato la gestione (e la manutenzione) all’Asl di Sassari. Pagare un ticket o rinnovarne il diritto all’esenzione, rinnovare la patente in scadenza, effettuare la scelta del medico di base, ricevere un primo soccorso negli orari non coperti dal medico di famiglia: sono soltanto alcuni dei servizi offerti alle centinaia di persone che ogni giorno si recano nel poliambulatorio di via Sennori. E infatti, nella rosa di servizi offerti ci sono l’ambulatorio psichiatrico, l’assistenza integrativa, la guarda medica, l’ufficiale sanitario, il consultorio familiare con il medico ginecologo e lo psicologo, pediatra e il servizio di prelievi. Tutti servizi che evitano ai sorsensi e sennoresi le lunghe file degli uffici Asl di via Tempio, a Sassari, che notoriamente gestiscono un flusso di utenza molto maggiore. Senza dimenticare che sono decine e decine i bambini che ogni anno attraversano il vialetto di via Sennori per completare le vaccinazioni previste. Fatto sta che nel breve tragitto che separa gli ingressi della guardia medica e degli uffici, il rischio di sentirsi cascare in testa un calcinaccio è grande. E se si avesse idea di conferire un farmaco scaduto nell’apposito contenitore situato all’esterno vicino alle scale, prima di sollevare il coperchio sarebbe preferibile prima munirsi di guanti (molto) spessi. Ma non è tutto. La prima rampa di scale, infatti, prosegue nel viottolo che conduce a un giardinetto interno: impossibile transitare, servirebbe un machete per farsi largo fra la giungla di erbacce che occupano il passaggio.

La seconda rampa di scale - che porta al primo piano della struttura - mostra i segni della concreta pericolosità del cornicione soprastante: a terra calcinacci grandi quanto uno smartphone. Ma anche la situazione del poggiolo che sovrasta l’ingresso della guardia medica non è delle migliori: i ferri d’armatura arrugginiti comprimono il calcestruzzo in attesa che di sotto transiti il malcapitato di turno. E se lo spettacolo che la struttura offre sul lato d’ingresso non è dei migliori, sul retro è molto peggio. Per rendersi conto della situazione è sufficiente aggirare il complesso passando per via Marroncelli, parallela a via Sennori. Plastica, lattine, cicche e calcinacci coabitano con una folta schiera di erbacce che spuntano rigogliose sotto al marciapiede interno alla struttura. Il tutto è accuratamente precluso alla vista dei passanti da una recinzione in ferro a prova di curiosi. Ma è sufficiente affacciarsi da una delle finestre delle sale d’aspetto per “ammirare” lo spettacolo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative