La Nuova Sardegna

Sassari

Scala Erre, iRS: in 5 anni discarica al collasso

L’allarme degli indipendentisti: «Se non si incrementa la differenziata saremo sommersi dai rifiuti»

13 giugno 2015
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SASSARI. Irs lancia l’allarme sulla discarica di Scala Erre: «La gestione dei rifiuti in Sardegna rappresenta ormai un vero problema sia per quanto riguarda la produzione, sia per il loro smaltimento». Ieri mattina, nel Palazzo della Provincia si è svolta una conferenza stampa del direttivo politico di iRS. Secondo Marta Spada, Simone Maulu, Roberto Senes e Arianna Marroccu il territorio del sassarese rischia di essere sommerso dall’immondizia. «Tra poco si dovrà affrontare davvero questo problema, perché nell’arco di cinque anni la discarica di Scala Erre non sarà più in grado di contenere i rifiuti. Attualmente in discarica conferiscono nove comuni del territorio: Sassari, Alghero, Porto Torres, Stintino, Sorso, Sennori, Putifigari, Olmedo e Uri. Se anche molti di questi centri hanno ormai avviato una spinta raccolta differenziata porta a porta, nei grandi centri si è ben lontano da risultati soddisfacenti. Tutto questo è un problema collettivo e non possiamo arrivarci impreparati nè in emergenza, momento nel quale si arriva ad optare per le soluzioni più drastiche e sbagliate». iRS ritiene che questo sia un tema fondamentale per il presente e per il futuro del territorio e per questa ragione tutti i cittadini devono essere informati e coinvolti nella ricerca di soluzioni condivise.

«Non è un caso se negli ultimi mesi c’è stato un notevole sviluppo di tensioni sociali e politiche rispetto all'inceneritore di Macomer e al revamping di Macchiareddu, perché i cittadini non sono più disposti ad accettare che la salute pubblica sia messa in pericolo da decisioni prese nei luoghi della politica, senza condivisione o contraddittorio».

«Siamo perfettamente coscienti – aggiungono – del fatto che in processi come la raccolta differenziata i migliori risultati si ottengano con la collaborazione ed il coinvolgimento dei cittadini piuttosto che con l'imposizione da parte delle amministrazioni». In città la percentuale di raccolta differenziata si attesta al 45% per cento, e finora non c’è verso di schiodarla da questo valore. L’obiettivo che l’amministrazione comunale si è prefissato per il 2015 è quello di raggiungere il picco del 50 per cento. Il problema fisiologico che ostacola l’incremento di una selezione dell’immondizia, è la presenza all’interno dei centri urbani dei cassonetti indifferenziati. Infatti a Li Punti e nelle periferie, dove è in vigore il porta a porta, la percentuale di differenziata sale al 60 per cento.

«Questa dei rifiuti non deve essere una "battaglia" di partito ma un obiettivo di popolo e di ogni singolo cittadino. Abbiamo tutto il tempo per trovare una soluzione condivisa e dare un esempio di collaborazione produttiva tra cittadini e istituzioni».

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