La Nuova Sardegna

Sassari

Ersu, sul campus scontro tra Poggiu e Serra

di Vincenzo Garofalo
Ersu, sul campus scontro tra Poggiu e Serra

Il presidente dell’ente difende il progetto e accusa la direttrice generale di imprecisioni e omissioni

29 maggio 2015
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SASSARI. All’interno dell’Ersu scoppia la guerra per la costruzione del campus universitario. Il presidente dell’ente per il diritto allo studio universitario, Gianni Poggiu, difende il progetto e punta il dito contro la direttrice generale Maria Assunta Serra: la accusa di omissione nel redigere l’atto pubblico con cui è stata cestinata definitivamente la graduatoria che individuava i terreni adatti a ospitare la nuova residenza studentesca da 40 milioni di euro. E viste le «imprecisioni e omissioni» del documento, Poggiu chiede di annullare il provvedimento «in sede di autotutela». Lo fa con una lettera ufficiale inviata alla direttrice Serra, al presidente della Regione, all’assessore regionale alla Pubblica istruzione, al sindaco di Sassari, al rettore dell’Università, al presidente del consiglio comunale di Sassari e ai membri del cda dell’Ersu. Gianni Poggiu assume toni durissimi, e dichiara di non condividere affatto la determina con cui Maria Assunta Serra ha scritto la parola fine sull’intricata querelle del nuovo campus universitario che, in base alla graduatoria stilata nel novembre 2014 da una apposita commissione tecnica, sarebbe dovuto sorgere a Piandanna, nei terreni che le famiglie Segni-Clemente hanno offerto all’Ersu a un prezzo di 10,72 milioni di euro. «La invito a valutare la possibilità di provvedere a un suo annullamento in sede di autotutela, mentre l’opportunità di una tale decisione è stata dal sottoscritto già ampiamente ritenuta sussistente» scrive Poggiu, che in seguito motiva la sua scelta: «Intanto segnalo alcune imprecisioni ed omissioni per quanto attiene gli incontri avvenuti con il sindaco di Sassari e il rettore dell’Università di Sassari», specifica il presidente del cda Ersu; «In tali occasioni, proprio al fine di salvaguardare le risorse destinate al progetto campus universitario, oltreché evitare azioni legali -anche di natura risarcitoria- da parte della società aggiudicatrice del bando pubblico per l’area campus, tanto nei confronti dell’Ersu quanto personalmente nei confronti degli organi di vertice politico e amministrativo, era stato chiarito (per ben tre volte) che al fine di interrompere l’iter del bando stesso il Comune di Sassari avrebbe dovuto impegnarsi a dare una risposta (positiva o negativa) sulla possibilità che l’area aggiudicatrice “provvisoria” potesse ottenere una variante urbanistica necessaria alla realizzazione del progetto». Poggiu fa quindi riferimento all’incontro avuto l’8 maggio con l’assessore regionale Firino, il sindaco di Sassari, il rettore dell’Università di Sassari: «Onde evitare di interrompere l’iter del bando pubblico per l’assegnazione definitiva del progetto campus, stante la resistenza opposta dal sindaco di Sassari e del rettore che chiedevano l’individuazione di altri siti per la realizzazione del campus, il che avrebbe significato abbandonare la procedura di gara in corso con le immaginabili conseguenze in sede giudiziaria, si era unanimemente convenuto che l’assessore Firino si rivolgesse all’ufficio legale della Regione per chiedere un parere in merito all’esistenza o meno delle segnalate criticità indicate dal sindaco e dal rettore, nonché una specifica indicazione di come eventualmente superarle», spiega il presidente dell’Ersu. «Non essendo a tutt’oggi ancora pervenuta alcuna risposta dalla Regione, davvero non comprendo la frettolosa adozione della citata determina, peraltro assunta senza il conforto dell’organo politico dell’Ersu, senza adeguatamente valutare le conseguenze di una siffatta scelta anche in ottica risarcitoria che i proprietari dell’area aggiudicatrice provvisoria del bando pubblico potrebbero richiedere».

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