La Nuova Sardegna

Sassari

Il coordinamento è affidato al Prefetto

Il coordinamento è affidato al Prefetto

Spetta a lui il compito di informare il Dipartimento della Protezione civile: l’ordinanza è del 2003

30 dicembre 2014
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SASSARI. Il protocollo attivato ieri, dopo la richiesta di intervento per un plico con sospetta presenza di antrace, fa riferimento all’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri del 28 marzo 2003, la numero 3275. In questi casi, è il Prefetto l’autorità competente a livello provinciale per il coordinamento delle strutture e delle risorse in fase di emergenza.

Se maturano situazioni di allarme elevato - quindi con contaminazioni accertate di cose e persone - spetta proprio al Prefetto il compito di informare tempestivamente dell’evento il Capo dipartimento della Protezione civile che, a sua volta, comunica alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Quello della possibile diffusione deliberata di spore tramite pacchi, buste o altro materiale contaminato è una delle ipotesi prese in considerazione dai tecnici che hanno elaborato il programma per gli interventi di emergenza. E da quando è attivo il piano di emergenza, molti sono stati i falsi allarmi (alcuni con rivendicazioni, altri senza alcun documento) con l’impiego di sostanze che, una volta analizzate, si sono rivelate talco, farina, zucchero a velo (tanto per citare i casi più frequenti).

La serie di falsi allarmi, comunque, non ha fatto abbassare la guardia. Anzi, il più delle volte le richieste di intervento sono state utilizzare per sperimentare sul campo l’efficacia dell’apparato di soccorso e valutare la funzionalità e il livello di coordinamento di forze diverse.

É ovvio che quando si interviene lo si deve fare sempre seguendo le disposizioni dell’ordinanza. I campioni sospetti devono essere confezionati secondo il sistema a tre involucri: il flacone, contenente il materiale infetto o potenzialmente infetto, deve essere resistente, con etichetta impermeabile, e avvolto in materiale assorbente; il contenitore secondario (che ospita il flacone) deve essere di materiale impermeabile e a tenuta stagna; l’involucro esterno deve essere adatto al trasporto e in grado di proteggere il materiale da eventuali danneggiamenti.

Modalità specifiche sono previste anche per la spedizione fino al Centro di Referenza nazionale per l’antrace che si trova a Foggia. Da quel momento comincia l’attesa per i risultati che rappresentano un passaggio fondamentale per la definizione dell’emergenza. (g.b.)

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