La Nuova Sardegna

Sassari

Contratti Area alle stelle, in città cresce la protesta

di Barbara Mastino

Prevista una quota tra i 600 e gli 800 euro a seconda dell’ampiezza della casa Lettera-appello al commissario straordinario dell’Azienda per l’edilizia popolare

24 dicembre 2014
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OZIERI. «Un ripensamento, o almeno una rateizzazione, per i costi di registrazione dei contratti Area schizzati alle stelle». A chiederlo, in una lettera aperta inviata al commissario straordinario di Area (ex Iacp) Sardegna Sergio Cocciu e all’assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda, è la neonata associazione Solidarietà & Rinascita di Ozieri. Nella lettera, e in una nota diramata dal portavoce Pietro Corosu, si illustra il problema, che a Ozieri è emerso in tutta la sua gravità nei giorni scorsi al momento dell’assegnazione da parte di Area di quarantuno alloggi di edilizia popolare, vecchi e nuovi, ad altrettante famiglie scelte sulla base della graduatoria stilata dai servizi sociali del Comune. Al momento di formalizzare l’accesso alle case, infatti, il tecnico di Area delegato della consegna ha reso noti gli estremi del nuovo contratto, la cui registrazione prevede il versamento di una quota che varia tra i 600 e gli 800 euro a seconda dell’ampiezza della casa: un costo proibitivo e la cui entità ha lasciato tutti di stucco, soprattutto perché sino allo scorso mese di luglio i costi di registrazione si attestavano intorno ai 295 euro. Senza contare che ai 600-800 euro vanno aggiunte altre spese, come gli allacci di luce a acqua, cosa che fa lievitare i costi di accesso alle case a livelli proibitivi anche per famiglie con medio reddito: figuriamoci cosa avviene nelle famiglie che accedono agli alloggi popolari proprio perché si trovano i situazioni di disagio economico.

«Con questa lettera al commissario di Area e all’assessore Maninchedda - spiega Corosu - chiediamo che venga fornito un chiarimento e ancor più un eventuale soluzione per il problema che si è manifestato in questi giorni in ben 41 famiglie ozieresi, assegnatarie di altrettanti alloggi sia di nuova che di vecchia costruzione. Il problema - aggiunge - nasce soprattutto dal fatto che, trattandosi di famiglie con gravi situazioni di disagio economico, le stesse non posso assolutamente affrontare il proibitivo costo del contratto di registrazione determinato in relazione ai metri quadri tra i 600 e gli 850 euro. Premesso che le registrazioni dei contratti d’affitto sono determinate per legge nella percentuale del 2 per cento del canone locativo, sia per l’uso residenziale che commerciale artigianale, si chiede quindi un chiarimento in merito a detto importo richiesto da Area ed eventualmente, se effettivamente motivato, che sia concessa una rateizzazione dello stesso da corrispondersi in dodicesimi unitamente all’importo del canone».

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