La Nuova Sardegna

Sassari

Il battesimo di Babbajola, cooperativa sociale in rosa

di Emidio Muroni
Il battesimo di Babbajola, cooperativa sociale in rosa

L’hanno creata a Bonorva 17 donne: l’iniziativa presentata alla popolazione Obiettivo è la gestione dei servizi d’assistenza e di attività turistiche e agricole

21 dicembre 2014
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BONORVA. In questo centro in cui, come in tanti altri, da qualche tempo si sta perdendo la fiducia in un futuro fatto di lavoro, crescita e impegno sociale, sta maturando, per dare i primi frutti, il seme della speranza, frutto dell’assunzione di un rinnovato impegno sociale che vede in prima fila diciassette giovani donne che, il 7 novembre scorso, hanno deciso di costituire una “Cooperativa di comunità tipo A”, denominata “Babbajola” (Coccinella),presieduta da Maria Grazia Saba con vice Giuseppina Faedda.

Un primo passo per riacquistare la stima e fiducia nelle proprie capacità e contribuire a favorire la trasformazione del paese in un luogo in cui si desidera abitare, lavorare e crescere.

Nei giorni scorsi le neo socie hanno presentato al pubblico la loro iniziativa, hanno spiegato come sono nate e quali potranno essere le attività future incluse nella loro prima esperienza. All’incontro era presente il sindaco, Giammario Senes che, in diverse occasioni e riunioni, aveva sollecitato e incoraggiato la creazione di tali strutture social- economiche e ha parlato delle numerose possibilità d’intervento che possono trovare accoglienza nella presenza della locale “società di servizi”.

Parole di stima e incoraggiamento sono arrivate da Benedetto Sechi, rappresentante della Lega cooperative, che ha ricordato come la creazione della cooperativa, alla quale può aderire chiunque, possa favorire il protagonismo dei cittadini nella gestione dei servizi e nella valorizzazione dei territorio, nel quale può collocare profonde radici.

Carlo Usai, in rappresentanza della Banca Etica di comunità, nata dall’impegno di migliaia di cittadini che hanno inteso impegnare il proprio avere in modo responsabile, ha parlato della cooperazione, del volontariato e dell'associazionismo, come strumento innovativo che, pur calandosi in un territorio in situazione di difficoltà, può aiutare il paese a riemergere avendo come obiettivo quello di proporre progetti con finalità sociale e di tutela ambientale che, con il consenso più ampio, servano a sconfiggere anche il disfattismo.

La neonata Cooperativa, ricordate le riunioni, lunghe e tormentate, da cui è scaturita la decisione di costituirsi in società ha presentato un piccolo programma d’impegno che dovrebbe consentire di mantenere viva e valorizzare la comunità locale, di superare anche il vincolo di sostenibilità economica che pone già a serio rischio la sopravvivenza di servizi essenziali, determina il deterioramento complessivo delle condizioni di vita e il conseguente ulteriore spopolamento di parti significative del territorio.

Tutto dovrebbe portare alla creazione di nuove opportunità di lavoro preziose, specie per i giovani che, con un equilibrato connubio tra identità e innovazione, coesione e competitività, grazie alla valorizzazione delle specificità locali, potranno svolgere molteplici attività, servizi socio-assistenziali e di pubblica utilità, di tutela ambientale, di gestione di attività turistiche, commerciali e agricole. Una sfida sulla quale Babbajola ha scommesso. E chissà che la coccinella non porti fortuna.

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