La Nuova Sardegna

Sassari

Ecco il Puc, nuove possibilità di sviluppo

di Gavino Masia
Ecco il Puc, nuove possibilità di sviluppo

Adottato all’unanimità dal consiglio comunale 32 anni dopo il vecchio piano regolatore, l’opposizione abbandona l’aula

21 dicembre 2014
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PORTO TORRES. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’adozione del Puc, documento fondamentale per il futuro della città, strumento urbanistico che getta le basi per lo sviluppo di Porto Torres ben 32 anni dopo il vecchio piano regolatore. Dodici consiglieri hanno votato a favore l’adozione del Piano, mentre i gruppi di minoranza hanno abbandonato l’aula prima del voto. Gran parte della programmazione del Piano urbanistico comunale era stata avviata dalla precedente amministrazione, in modo particolare con l’approvazione di alcuni accordi procedimentali, poi nell’ultimo anno e mezzo è stato il presidente della commissione Urbanistica (Carlo Cossu) a serrare i tempi riunendo in maniera continuativa i commissari e avviando il confronto diretto sia con i professionisti che hanno redatto il Puc sia con lo staff dell’Ufficio tecnico. La chiusura di alcune partite ancora aperte come quelle degli accordi procedimentali - che hanno permesso l’azzeramento di alcuni contenziosi e l’acquisizione gratuita di alcune aree di pregio come il prolungamento della pista ciclabile e i terreni lungo la fascia costiera - hanno permesso inoltre all’amministrazione di mantenere intatta la propria stabilità finanziaria. Il documento è stato illustrato dall’estensore del Puc, l’architetto Vanni Maciocco, che ha esposto la filosofia con la quale è stato progettato il piano, descrivendo gli aspetti metodologici connessi al patrimonio storico-culturale da tutelare, al patrimonio architettonico e all’isola dell’Asinara. Della parte archeologica urbana ed extraurbana si sono invece occupate Antonella Pandolfi e Pina Derudas.

«É necessario – ha detto Maciocco – tenere conto delle relazioni con i comuni dell’area vasta - dal campo urbano Sassari-Porto Torres ai comuni del policentro insediativo del golfo dell’Asinara, che comprende anche Stintino, Sorso, Sennori e Castelsardo - e al corridoio ambientale della costa occidentale che si sviluppa da Capo Falcone fino al sistema urbano di Alghero e Fertilia. La città industriale presenta le prospettive più complesse ma anche più interessanti per il processo rigenerazione urbana: qualificare le potenzialità portuali per la quale la città industriale mette a disposizione uno specchio acqueo di circa 330 ettari, che dovrà sostenere funzioni commerciali e industriali, e offrire spazi riqualificati per la localizzazione e rilocalizzazione di attività produttive e di servizio orientate in senso ambientale. «Una azione complementare interesserà le aree dismesse che potranno essere trattate attraverso una selezione di elementi che testimoniano una serie di processi industriali – ha aggiunto l’architetto –, e che saranno destinati all’organizzazione di un parco archeologico industriale, da considerare anche come sistema di luoghi potenzialmente adatti allo sviluppo di funzioni culturali».

Nell’agro, invece, secondo Maciocco va progettata una integrazione urbana e territoriale riqualificando la strada 131 come urbana, attraverso una articolazione della carreggiata ciclabile e pedonale che indica una configurazione e differenziazione dei tracciati che dalla strada si diramano per l’esplorazione del sistema ambientale. «Voglio sottolineare il contributo fornito dal consigliere Mura che ci ha permesso di rendere congrui alcuni documenti del Puc – ha concluso Cossu -, attraverso una modifica sostanziale inserita all'interno di un emendamento da me presentato e votato da tutti i consiglieri presenti in aula». Da questo momento con l’adozione del Puc e la sua pubblicazione si avvia un iter che, per 60 giorni, darà la possibilità di presentare le osservazioni al Piano da parte dei professionisti, delle associazioni e dei cittadini.

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