La Nuova Sardegna

Sassari

Ricatti per le foto con l’amante: 3 arresti

di Nadia Cossu
Ricatti per le foto con l’amante: 3 arresti

Donna vittima per mesi delle richieste d’un fantomatico investigatore privato: «Paga 12mila euro o le mando a tuo marito»

20 dicembre 2014
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SASSARI. Per mesi ha vissuto nell’angoscia, convinta che prima o poi quell’investigatore privato che continuava a ricattarla scrivendole delle lettere, avrebbe spedito a suo marito foto «compromettenti» che la ritraevano in compagnia di un presunto amante. Era terrorizzata e per questo non aveva mai avuto il coraggio di denunciare tutto alla polizia. Il (fantomatico) investigatore chiedeva soldi: «Paga dodicimila euro e tuo marito non saprà nulla». Ma il piano – un po’ maldestro – è saltato: la polizia due giorni fa ha arrestato tre persone per tentata estorsione: il sassarese Gonario Marras (52 anni) e William Pinna (36) e Ambrogio Deledda (58) entrambi di Nulvi.

La soffiata alla polizia. Una persona che frequenta un internet point in città un giorno sente due uomini che discutono tra loro su una lettera di ricatto da inviare a una donna alla quale devono estorcere denaro. I due commettono un errore abbastanza grossolano: quando vanno via dall’internet point lasciano sullo schermo la bozza della lettera. La persona che involontariamente aveva assistito alla scena chiama la polizia. Due agenti della quarta sezione (reati contro il patrimonio al comando del dirigente Giuseppe Sannai) raggiungono immediatamente il loro informatore e attraverso quel computer risalgono alla vittima. La contattano, viene convocata in questura e qui lei racconta di quei mesi di paure. Dice di aver iniziato a ricevere lettere di ricatto la scorsa primavera e di non averne mai parlato perché è sposata e ha figli. Ma si lascia convincere e, come ha spiegato ieri la dirigente della squadra mobile Bibiana Pala, «decide di affidarsi alla polizia».

Il finto amico. Durante questi mesi di angoscia, un uomo contatta la vittima. Lei ci parla perché lo aveva conosciuto per motivi di lavoro tempo prima. Si chiama Gonario Marras, sassarese di 52 anni. Le confida di essere anche lui vittima di un investigatore privato che lo ricatta da tempo e gli chiede soldi. Lei si sente quasi sollevata, vede forse in lui una spalla amica, una persona cui poter finalmente confidare le sue paure. A un certo punto, dopo un lungo scambio di messaggi telefonici, l’investigatore privato (che ovviamente non esiste) accetta la richiesta della donna (suggerita dalla polizia) di abbassare “il prezzo”: settemila anziché dodicimila euro. Addirittura le concede la possibilità di un pagamento rateale: 4mila euro prima di Natale e il resto a gennaio. Marras offre all’amica il suo “aiuto”: «Se vuoi puoi dare a me i soldi e poi li consegno io all’investigatore privato». Ma il piano della polizia è già pronto e la donna concede a Gonario Marras solo di accompagnarla all’appuntamento.

Gli agenti entrano in azione. L’incontro si terrà in una piazzetta di Sassari. Si presentano in tre: oltre a Marras ci sono William Pinna e Ambrogio Deledda. Appena la donna consegna i contanti, sbucano dalle vie laterali i poliziotti e arrestano i tre per tentata estorsione aggravata. Su disposizione del pm sono stati accompagnati nel carcere di Bancali.

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