La Nuova Sardegna

Sassari

Campus Ersu, depositati i ricorsi al Tar

di Luigi Soriga
Campus Ersu, depositati i ricorsi al Tar

La Cator srl chiede la riammissione alla gara e diffida il comitato di amministrazione dal ratificare l’aggiudicazione

18 dicembre 2014
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SASSARI. Il primo ricorso al Tar contro il progetto del campus universitario nell’area di Piandanna è stato depositato lunedì scorso. A formalizzarlo è stata la società Cator Srl di Marco Cavalieri, vincitrice del precedente bando Ersu ma esclusa da quest’ultima gara. Il 19 novembre Cavalieri aveva presentato un’istanza di accesso agli atti per conoscere tutti i documenti esaminati dalla commissione nella fase di aggiudicazione. Ancora, a 28 giorni di distanza, quella richiesta è rimasta inevasa. Ieri la Cator ha notificato al Cda dell’Ersu la presentazione del ricorso e ha diffidato i componenti del consiglio dall’assumere qualsiasi provvedimento prima del pronunciamento ufficiale da parte del tribunale.

Ieri il cda aveva una riunione: all’ordine del giorno era prevista la ratifica delle scelte fatte dalla commissione aggiudicatrice. La seduta si è risolta con un nulla di fatto, e il cda ha preferito prendere tempo in attesa di acquisire una serie di pareri legali. La Cator da parte sua chiede la riammissione alla gara, e fa leva sul fatto che l’area delle ex Semolerie Azzena (di fronte al cimitero), da quando il Puc è diventato efficace e la doppia conformità con il Prg è superata, risulta l’unico lotto con la destinazione d’uso compatibile con un campus universitario. Non ci sarebbe più bisogno cioè di passare attraverso una variante urbanistica, ma l’unica procedura sarebbe il piano integrato.

Intanto anche i secondi classificati cioè, Gavino Sechi e Stefano Poddighe, si preparano a fare ricorso. La loro offerta, che riguarda un terreno di 7 ettari nella zona compresa tra viale Porto Torres e Santa Maria di Pisa è stata penalizzata da un punteggio bassissimo attribuito allo studio progettuale.

Le presunte irregolarità contestate dai ricorrenti riguardano la conformazione del terreno di Piandanna, attraversato e diviso in due da una stradina che appartiene alle suore. Il bando invece prevede che il lotto debba essere unico, non separato, e debba appartenere a chi presenta l’offerta. Resta quindi da verificare se la servitù di passaggio che insiste su quel viottolo, renda il terreno compatibile con i dettami del bando.

Ma sempre sull’aggiudicazione restano anche altre perplessità. La prima è sicuramente la distanza tra la zona di Piandanna e la sede centrale dell’Università: circa due chilometri. La seconda il prezzo di 10 milioni 720mila euro, lievitato di ben 3 milioni rispetto all’offerta presentata da Clemente appena un anno fa.

La terza è su due versioni diverse delle schede del Cipe. Nell’ultima scaricabile dal sito dell’Ersu, rispetto a quella originale del 2012 si notano alcune variazioni: Le risorse non sono più 80 milioni di euro, ma diventano 40. Spariscono le camere singole e restano solo mono e bilocali. Infine non si fa più riferimento ai tempi di realizzazione dell’opera.

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