La Nuova Sardegna

Sassari

Usini, diecimila presenza per “Ajò a ippuntare”

di Franco Cuccuru
Usini, diecimila presenza per “Ajò a ippuntare”

Nuovo successo della festa del vino nuovo: tanti i giovani e scorte prosciugate Sedici le cantine aperte, prolungato l’orario per accogliere tutti i partecipanti

15 dicembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





USINI. Ancora una volta “Ajò a ippuntare”, la grande festa del vino nuovo di Usini, è stata un successo.Anche quest’anno per la tredicesima edizione il piccolo centro del Sassarese dalla lunga e consolidata tradizione vitivinicola, il paese del Cagnulari, è stato preso letteralmente d’assalto già dal primo pomeriggio. Migliaia di persone, e un via vai di pullman, auto. Al punto da creare qualche leggero contrattempo agli organizzatori. Infatti la chiusura delle cantine era prevista, come ogni anno, per le 22, ma l’alta partecipazione – molti addirittura hanno continuato ad arrivare dopo le 21 – ha spinto i produttori ad andare oltre l’orario previsto in modo da poter accontentare tutti.

I numeri raccontano che sono stati venduti oltre cinquemila bicchieri con le scorte della Pro loco completamente prosciugate, nonostante si sia abbondato in confronto allo scorso anno, quasi diecimila invece i visitatori. La festa del vino nuovo quindi è ormai un punto fermo tra le tante iniziative di interesse enogastronomico che si svolgono in Sardegna. “Ajò a ippuntuare” raccoglie un pubblico variegato, giovani che arrivano con l’intento di divertirsi, ma ci sono anche i cultori, gli intenditori e gli amanti del buon bere. Il rito di “Ajò a ippuntare” non è mai tramontato e ha origini secolari: era ed è ancora uno dei momenti magici per il vignaiolo, quello della spillatura. Un momento di verifica avvolto dal mistero. Come sarà il vino della nuova annata? Di solito il rito era ristretto a pochi produttori, spesso capitava il giorno di San Martino. Ci si riuniva e si dava il via al viaggio tra le cantine. Si decantava il nuovo prodotto e se ne esaltavano le qualità. E tra i produttori non mancava mai il commento: “Si, su inu tou est bonu ma su meu est mezzus!” (Si, il tuo vino è buono, ma il mio è il migliore!).

“Ajò a ippuntare” ha come grandi e fondamentali protagonisti i produttori che generosamente aprono le loro cantine mettendo a disposizione di tutti il loro ottimo vino, senza il loro contributo non sarebbe esistita.

Quest’anno ad aderire sono stati in sedici: Pinuccio Delaconi, Piccoli Produttori Associati, Salvatore Pittalis, Tonino Tedde, Giuseppe Pocobelli, Cantina Tomestighe e C., Azienda vitivinicola Tanarighe, Cantina “Sa domo ‘e su inu”, Francesco Virdisi, Matteo Lai, Gianni Pisanu, Sandro Panzali, Filippo Ezza, Azienda vitivinicola Francesco Fiori, Luigi Fiori, Leonardo Spina. Un viaggio fatto di gusto ma anche di tanta curiosità, alla scoperta delle antiche cantine che si sono conservate intatte nel tempo.

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative