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Rapina al commerciante, condannati i quattro imputati

Nadia Cossu
Rapina al commerciante, condannati i quattro imputati

Cinque anni e 4 mesi ciascuno ai responsabili della brutale aggressione al sassarese Giuseppe Mura

13 dicembre 2014
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SASSARI. Tutti condannati a cinque anni e quattro mesi, il giudice Carla Altieri ha anche rigettato la richiesta – avanzata dai difensori – di revoca della custodia cautelare in carcere.

È arrivata ieri mattina la sentenza per i quattro imputati a processo in seguito alla brutale aggressione e rapina al commerciante sassarese Giuseppe Mura. Si tratta di Giovanni Sanna “Fracassu”, 49 anni di Macomer, già finito nell’inchiesta-bis per il sequestro di Titti Pinna (proprio seguendo le sue mosse e ascoltando alcune conversazioni telefoniche e altre captate dalle ambientali nel suo ovile, erano stati raccolti elementi utili per individuare gli autori della rapina a Sassari); Costantino Loi, 26 anni, di Ghilarza e residente a Macomer (entrambi assistiti dall’avvocato Antonello Spada); Domenico Soro, 33, residente ad Ardara (difeso da Pasqualino Federici). Il quarto componente della banda – Davide Idda di 23 anni, originario di Tempio, assistito dagli avvocati Luigi e Giuseppe Conti – era stato arrestato per ultimo, la polizia lo cercava per mezza Sardegna.

È lui il più giovane del “gruppo” che la notte del 22 febbraio aggredì e rapinò il commerciante mentre rientrava a casa, in una villetta nella zona residenziale di Sant’Orsola. La vittima, Giuseppe Mura, è figlio del titolare di alcuni supermercati Crai ed Eurospin, molto conosciuto a Sassari. Quell’episodio destò molto scalpore in città proprio perché fu un “assalto” particolarmente violento. In pochi mesi gli investigatori della squadra mobile della questura, guidati dalla dirigente Bibiana Pala, erano riusciti a identificare e arrestare tutti i presunti autori della rapina che aveva fruttato un bottino di 3110 euro. Dopo la colluttazione i banditi avevano cercato di legare Mura per immobilizzarlo e ritardare l’allarme. Determinati e pronti a tutto, stando alle indagini della squadra mobile e alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. Di fronte alla reazione inaspettata della vittima, uno dei banditi aveva urlato al complice: «Spara, spara...». E quando la banda si era ricomposta nell’ovile di Giovanni Sanna “Fracassu”, Costantino Loi si era lamentato di non essere stato aiutato in maniera adeguata dal complice durante la colluttazione.

Anche per via dei modi così violenti il pubblico ministero Gianni Caria aveva sollecitato una condanna a otto anni di carcere. La pena finale ha “beneficiato” dello sconto di un terzo per via del rito abbreviato scelto da tutti e quattro gli imputati.

La banda era stata identificata proprio grazie alle immagini della telecamera presente nell’abitazione della vittima che in un primo momento aveva persino reagito dando un morso alla mano di uno dei rapinatori: la ferita (documentata fotograficamente) compatibile con quell’azione era stata rilevata (non ancora completamente cicatrizzata) sulla mano di Loi. Tracce ematiche erano state trovate nell’auto del commerciante. Domenico Soro, invece, secondo alcune risultanze investigative sarebbe stato il custode della refurtiva. Idda, invece, era il palo.

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