La Nuova Sardegna

Sassari

Stop ai cantieri

Il Sic è rimasto a metà, la gallina può attendere

Luca Rojch
Il cantiere alle porte di Olbia
Il cantiere alle porte di Olbia

Comuni e Regione non hanno mai dato l’ok al piano di gestione dell’area protetta per le specie animali e sono imprigionati nelle stesse norme che bloccano i lavori sulla strada a quattro corsie Sassari-Olbia

04 dicembre 2014
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SASSARI. Gallina superstar. Come una calamita continua a far parlare di sé. Al centro c’è sempre il lotto 2 della Sassari-Olbia e lo stop ai lavori per quattro mesi, da marzo a luglio, in attesa che il timido pennuto trovi la sua romantica intimità a bordo strada.

I sindaci e l’assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda chiedono che non ci sia il rallentamento nel cantiere. Gli ambientalisti sono certi che quattro mesi non cambieranno i destini di una strada che da 40 anni deve essere completata.

La soluzione non sembra immediata, ma la contesa riporta al centro anche l’area Sic su cui passa la Sassari-Olbia. Il tratto che va da Ardara a Berchidda buca il sito di interesse comunitario. Ma per ora l’area Sic è una sorta di incompiuta. Un altro simbolo della contorta burocrazia italiana. 30 mila ettari che ospitano una grande varietà di specie, ma che funziona ancora con grandi difficoltà. Almeno a sentire i sindaci. «Il mio territorio in pratica è bloccato – spiega il primo cittadino di Oschiri Pietro Sircana –. Da una parte c'è il sic della gallina prataiola, dall'altra quello della lucertola bedriaga. Non voglio essere frainteso, non sono contro il Sic, ma contro gli ostacoli a volte inutili che questo mette».

Perché in realtà il Sic esiste, ma solo in parte. Manca il piano di gestione, il documento che stabilisce cosa si può fare all'interno della zona protetta. Il piano è stato approvato da Ardara, Ozieri e Tula. In un primo momento non era stato sottoscritto da Oschiri e Berchidda. Questo accadeva otto anni fa. Ma la firma del protocollo era solo il primo passo. Perché il piano doveva essere approvato da Regione, Ministero e Comunità europea. Un giro lunghissimo, ma tutto è ancora fermo alla prima casella.

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