La Nuova Sardegna

Sassari

Videosorvegliare nel rispetto della privacy

Videosorvegliare nel rispetto della privacy

Nel 2010 il Garante ha dettato le condizioni per l’utilizzo delle telecamere da parte dei privati su una proprietà esclusiva

03 dicembre 2014
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Avvocato Bassu, mi rivolgo a lei per trovare la soluzione a un problema che mi preoccupa. Vorrei installare una telecamera di videosorveglianza nella mia casa in campagna per tutelare il terreno di mia proprietà. Le chiedo: è lecito porre la telecamere per inquadrare il confine del mio terreno? È lecito inquadrare il confine del mio terreno per scoprire chi danneggia la rete? Secondo la legge, sono tenuto ad avvisarlo della presenza di una telecamera oppure è sufficiente il cartello?

La sempre maggior diffusione dei sistemi di videosorveglianza pone il problema del diritto alla tutela della riservatezza e all’immagine dei singoli. Data la frammentarietà delle disposizioni in materia, il testo al quale far riferimento per districarsi tra gli obblighi che vincolano il privato nella installazione di un sistema di tal genere è il provvedimento del Garante della Privacy dell’8 Aprile 2010, che individua una serie di condizioni per la videosorveglianza che venga effettuata da parte dei privati su una proprietà esclusiva.

Premesso che l’area privata ripresa dalla telecamera dovrà, in ogni caso, essere segnalata attraverso un cartello ben visibile, è necessario che il controllo non possa essere effettuato con l’impiego di strumenti diversi e meno invasivi rispetto a quello di videosorveglianza e che sussista un effettivo interesse da tutelare.

Inoltre, il materiale audiovisivo raccolto dovrà essere custodito, in maniera tale da escludere che altre persone possano appropriarsene e utilizzarlo indebitamente, fermo restando che non potrà essere conservato per oltre 24 ore, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione (festività o chiusura di uffici o esercizi, specifica richiesta investigativa dell'autorità giudiziaria o di polizia giudiziaria, ecc...).

Tali accorgimenti sono frutto del bilanciamento tra esigenze diverse: da un lato la tutela del diritto di proprietà da parte di chi si avvale del sistema e, dall’altro, quello del diritto alla privacy di chi si possa trovare inconsapevolmente sotto l’occhio delle telecamere.

Nel caso descritto, quindi, sarà possibile installare le telecamere e i cartelli che ne segnalano la presenza all’interno della campagna, avendo cura però che il loro raggio d’azione non superi il confine del terreno, per non incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 516 bis c.p.) e nelle sanzioni amministrative previste.

Avvocato Giuseppe Bassu

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