La Nuova Sardegna

Sassari

Alle fiere europee con un marchio unico

di Andrea Massidda
Alle fiere europee con un marchio unico

Davanti ai tagli regionali gli imprenditori del Nord Sardegna fanno sistema per continuare a promuovere il territorio

03 dicembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La Regione non ha più le risorse per partecipare alle principali fiere internazionali del turismo? No problem: gli operatori del comparto ricettivo del Nord Sardegna, sulla scia di un’iniziativa già collaudata con successo da alcuni imprenditori galluresi e grazie al supporto dalla Camera di commercio di Sassari, proveranno a fare da soli. Unendo le forze e il marchio, che nel 2015 sarà “In Sardegna, a secret to discover”. Uno slogan accattivante, che evoca misteri da svelare e luoghi da esplorare, ispirato alle parole pronunciate del presidente della Commissione europea per il Turismo e il Trasporto Brian Simpson durante una sua recente visita nella terra dei nuraghe. Ma anche una frase promozionale studiata apposta per evitare che - specie in un momento cruciale come questo, dove s’intravede una pur timida ripresa - l’appeal dell’isola svanisca o passi in secondo piano rispetto a quello di altre località più competitive come prezzi.

Così da quest’anno la collaborazione organizzativa si è allargata a tutta la Sardegna settentrionale, coinvolgendo in primis il consorzio “Riviera del Corallo” di Alghero. Parte attiva sarà svolta dalla Camera di commercio di Nuoro, dal consorzio “Sardegna turismo servizi” e da alcune aziende di rilievo del locale settore agro-alimentare. Obiettivo dichiarato: recitare la parte da protagonisti nelle undici più importanti manifestazioni turistiche europee, lanciando il brand dell’isola nel suo complesso, senza inutili (se non addirittura controproducenti) campanilismi. In altri termini: fare sistema. «Questa nuova sinergia - spiega Gavino Sini, presidente dell’ente camerale sassarese - potrebbe essere la ciliegina sulla torta del piano per il rilancio del turismo, perché se è impensabile disertare i luoghi dove si recuperano vacanzieri è altrettanto assurdo presentarsi ognuno con il suo brand. Non c’è dubbio - aggiunge Sini - che da qualche tempo il marketing si sia spostato anche sul web, ma gli albergatori continuano a dirci quanto è ancora importante partecipare alle fiere, fare incontrare gli atomi e non solo i bit». Concetto ribadito da Stefano Visconti, presidente del consorzio “Riviera del Corallo” e di Federalberghi per la provincia di Sassari, imprenditore che da tempo predica la necessità per gli operatori sardi di presentarsi dietro una stessa bandiera. «Ci muoveremo con capitali prevalentemente privati - spiega - e punteremo sui mercati della Scandinavia, del Regno Unito, ma anche di Francia, Svizzera e Spagna».

La pensa così anche Paolo Manca, presidente di Federalberghi Gallura. «Il marchio Sardegna va promosso in nmaniera univoca - chiarisce -, bisogna per forza avere una visione d’insieme». Grande soddisfazione emerge anche dal commento di Agostino Cicalò, rappresentante di Unioncamere Sardegna. «Un Piano fiere come questo - dice - non lo si vedeva da tempo. E anche se l’iniziativa è dei privati, questo non significa che non continui un dialogo intenso con l’assessorato regionale al Turismo, che sa di poter trovare un supporto nelle Camere di commercio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative