La Nuova Sardegna

Sassari

Porto e rifiuti, nuova emergenza

Porto e rifiuti, nuova emergenza

Attacco all’Authority per la mancata definizione del servizio nell’area demaniale

29 novembre 2014
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PORTO TORRES. Dopo che l’Impresa Turritana ha bonificato sabato scorso lo scalo marittimo dalla spazzatura - attraverso un provvedimento urgente della Port Authority - ieri mattina sono ricomparse buste di spazzatura e rifiuti di ogni genere dietro l’Autogrill Cormorano e in altre zone del porto. Si sapeva che non bastava una solo giornata per tenere pulita tutta l’area demaniale, in attesa dell’affidamento provvisorio del servizio di pulizia e spazzatura, e la situazione a dir poco indecorosa si sta ripresentando in questi giorni sotto gli occhi di cittadini e operatori. Sulla vicenda c’è una presa di posizione dura degli assessori all’Ambiente e al Decoro, Gavino Gaspa e Davide Tellini, che chiamano in causa il commissario dell’Authority Nunzio Martello: «Ci preoccupano non poco le notizie sulla gestione temporanea dei rifiuti in porto ed in genere sull’arenile di competenza dell’ente gestito dal commissario – dicono gli assessori –, e pensiamo che un porto che da sempre è parte integrante del tessuto cittadino - vissuto quotidianamente non solo dagli operatori portuali ma da tantissimi cittadini, soprattutto anziani e bambini che passeggiano su quelle banchine - non merita certamente di avere una scarsa attenzione su un tema così delicato».

I due politici lamentano anche la drastica riduzione dello stipendio a cui andranno incontro i lavoratori che opereranno per tre giorni la settimana, che poi andrà a incidere pesantemente sul bilancio di quelle famiglie.

«Pretendiamo da parte dei vertici dell’Autorità portuale la stessa dignità che garantisce alle altre due realtà portuali che gestisce – aggiungono Gaspa e Tellini –, ricordando che lo scorso anno, ad esempio, sono stati finanziati con risorse dell’Authority le attività di pulizia straordinaria delle spiagge ricadenti all’interno di un tratto di arenile di circa 18.000 metri quadri tra Cala Saccaia e Mogadiscio, ad Olbia. A Porto Torres, invece, niente di tutto ciò, e addirittura non appare il nome della nostra città nemmeno sui loghi delle lettere della corrispondenza ne tantomeno sull’indirizzo internet del portale ufficiale della Port Authority». (g.m.)

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