La Nuova Sardegna

Sassari

Comuni in rivolta: «Cauzione illecita»

di Emidio Muroni
Comuni in rivolta: «Cauzione illecita»

In un incontro organizzato dall’Unione a Bonorva gli esperti Adiconsum hanno passato ai raggi X le richieste di Abbanoa

27 novembre 2014
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BONORVA. La cauzione richiesta da Abbanoa non si deve pagare perché «è inopportuna, illegittima, non è obbligatoria, è iniqua ed è contro i poveri».Questa la premessa del segretario regionale dell’Adiconsum, Giorgio Vargiu che, lunedì sera, ha partecipato con Franco Dore, dell’ufficio legale, a una riunione congiunta dei sindaci dei Comuni aderenti all’Unione dei Comuni del Meilogu e del Villanova.

L’incontro, voluto e organizzato dall’Unione dei Comuni del Meilogu, presieduta da Salvato Masia, sindaco di Cheremule, è servito a esaminare con attenzione, e argomentazioni supportate dal parere di un legale e di specialisti, i numerosi dubbi e perplessità innescate dalle ultime direttive di Abbanoa che, contravvenendo alle normative europee e a quelle del diritto civile, come hanno osservato sia Vargiu sia Dore, ha ritenuto di dover chiedere ai «presunti utenti non in regola» il versamento di un deposito cauzionale per la fornitura del servizio idrico. Le stesse osservazioni, ha osservato Vargiu, possono farsi per la richiesta di un conguaglio, che esula da ogni possibilità attuativa. Intanto perché, secondo una linea di condotta espressa nel merito dalle direttive europee, manca totalmente una corretta informazione preliminare e rimane da discutere sui tempi di prescrizione. Il risultato finale della decisione di Abbanoa, con la richiesta improvvisa di un deposito cauzionale e di un possibile conguaglio, hanno osservato tutti gli intervenuti, è la sommatoria di una serie infinita di errori e di difetti dell’amministrazione pubblica e della società in privato monopolio che non ha mai tenuto un comportamento colloquiale con l’utenza, con la quale ha un pessimo rapporto, come si evince dalle mancate riposte ai numerosi reclami, da un servizio lacunoso e inefficiente, dai mancati adempimenti ai rimborsi, spesso riconosciuti anche in sede legale, e da un’informazione preliminare totalmente assente, prevista peraltro per legge, e «stupisce come l’assessore regionale la stia difendendo e non rimanga superpartes, a esercitare l’azione di controllo dovuta. Tutti motivi per cui l’Adiconsum - ha affermato Vargiu - ha predisposto, a nome di tutti gli utenti, un reclamo all’autorità giudiziaria e ha consigliato, in attesa di un pronunciamento del giudice, di sospendere qualsiasi pagamento, che potrebbe precedere anche un’azione inibitoria. È stato inoltre suggerito di non passare alla domiciliazione bancaria della bolletta. Un altro aggravio di spesa per un’utenza stanca di subire tasse e imposizioni continue e ingiustificate arriva dalla richiesta di un conguaglio sui consumi. Un argomento che i sindaci, in prossimità della scadenza per l’assestamento del bilancio di previsione, hanno evidenziato con grande disappunto. Alle amministrazioni comunali, in qualche caso, sono infatti arrivate richieste per migliaia di euro, da ricercare nelle pieghe di bilanci ridotti al lumicino. Nel dibattito sono intervenuti il presidente dell’Unione Meilogu, Salvatore Masia, i sindaci di Mara e presidente del Villanova, Angelo Sanna, di Bonnanaro Francesco Spanu, che ha segnalato con forza un elenco infinito d’inadempienze, di Thiesi Gianfranco Soletta, di Villanova Quirico Meloni, di Cossoine Alfredo Unali e di Bonorva, Giammario Senes. Sono emerse le difficoltà a operare nella stesura dell’assestamento di bilancio ed è prevalsa la volontà di presentare un reclamo e sospendere il pagamento. La decisione finale più importante dovrà essere però “politica”, con l’approvazione di una delibera da parte di tutti i sindaci, che sono anche soci di Abbanoa, (per lo 0,573% come qualcuno, ironicamente, ha fatto notare), nella quale dovrà essere espressa l’assoluta contrarietà alle decisioni unilaterali prese da Abbanoa, anche perché prive della necessaria informazione preliminare. L’incontro è soltanto il prologo di ulteriori iniziative in materia di sistema idrico e fornitura dell’acqua come diritto inviolabile delle popolazioni.

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