La Nuova Sardegna

Sassari

In migliaia per l’addio a Carmen e Andrea

di Andrea Massidda
In migliaia per l’addio a Carmen e Andrea

Ieri pomeriggio un’intera comunità ha voluto dare l’estremo saluto ai due giovani morti nell’incidente di domenica

26 novembre 2014
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INVIATO A ITTIRI. Due lunghe file parallele guidate al centro da un seminarista e alcuni chierichetti: da una parte i fedales, tutti con una rosa bianca in mano, e dall’altra le giovani atlete della società sportiva Gym Art, con la loro tuta rossoblù. Poi, dietro, con a capo il viceparroco don Giuseppe, uno sterminato corteo funebre, così partecipato che nel paese nessun anziano ne ricorda uno simile, e che ha avuto come colonna sonora soltanto il lento rintocco delle campane. Immagini rubate, ieri pomeriggio, all’estremo saluto che l’intera comunità ittirese ha voluto dare ad Andrea Tavera e Carmen Fais, i due ragazzi morti domenica notte nel pauroso incidente stradale avvenuto sulla Provinciale che porta a Sassari, nel quale sono rimasti feriti anche tre loro coetanei. Nell’aria il dolore indicibile ma composto dei familiari, lo sgomento degli amici più cari e dei compagni di scuola, gli occhi lucidi degli agenti della polizia penitenziaria di Bancali, colleghi del papà di Andrea, schierati in divisa all’ingresso della chiesa di San Pietro in Vincoli, dove si è tenuto il rito funebre celebrato da don Tore Masia, parroco a Sennori e zio della ragazza deceduta. Alla fine della funzione religiosa, tanti palloncini bianchi lanciati in aria, perfetta metafora della dipartita in cielo di due anime che tutti definiscono candide.

Ma la giornata di lutto proclamata dalla giunta comunale era iniziata poco dopo le nove del mattino, quando una folla di gente proveniente da tutto il Sassarese aveva iniziato ad attendere l’arrivo dei due feretri e dei parenti nella chiesa del Carmelo, più periferica rispetto all’altra, dove in previsione del gran numero di persone attese si è pensato bene di allestire una sorta di camera ardente. Franco e Lisetta Fais, i genitori di Carmen, e Gianni e Pierina Tavera, quelli di Andrea, hanno ricevuto migliaia di abbracci e condoglianze senza riuscire a trattenere le lacrime. Tra la folla, anche il padre di Marco Casula, il giovane che secondo gli investigatori era al volante dell’auto uscita fuori strada e perciò ora indagato per omicidio colposo plurimo. «Marco - raccontano quelli che lo conoscono bene - è un bravissimo ragazzo, senza contare il fatto che lui e Andrea, cugini di primo grado, tra loro erano legatissimi sin da bambini».

Ieri, tuttavia, Ittiri si è trasformata nel regno del silenzio. Tutti, seppure gentilmente, hanno preferito evitare commenti o riflessioni sul drammatico incidente di tre sere fa. Le considerazioni sull’eccessiva velocità della vettura con a bordo i cinque giovani - c’erano anche Rita Tavera, gemella di Andrea, e Alison Faedda, ancora ricoverata in Rianimazione a Sassari - si è opportunamente scelto di rimandarle. Ognuno si è rintanato nei ricordi decidendo di stringersi alle famiglie straziate dal dolore più grande. Famiglie che, come ha sottolineato il parroco don Luigi Maiocchi, «sono state encomiabili per la serenità e la fede dimostrate in un momento così triste».

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