Denunciato falso invalido, andava a caccia
Pensionato sassarese percepiva anche l’assegno di accompagnamento. Nei guai alcuni medici
SASSARI. Tradito dalla passione per la caccia. Un pensionato sassarese di 60 anni, è stato denunciato dai carabinieri del Nas nell’ambito dei controlli finalizzati all’individuazione di presunti falsi invalidi.
L’uomo - che risultava titolare di pensione di invalidità e anche dell’assegno di accompagnamento -, secondo quanto emerso dall’attività investigativa svolta dai militari, andava spesso a caccia ed era titolare di regolare porto d’armi.
Insieme all’uomo sono state indagate anche altre persone che, a vario titolo, avrebbero concorso alla creazione di documentazione utile per favorire l’accertamento della presunta falsa invalidità. Tra queste figura il medico di base che avrebbe rilasciato il certificato di sana e robusta costituzione necessario per ottenere il rilascio del porto d’armi, quello del Servizio di Igiene pubblica e altri - sempre tra medici e funzionari - che avrebbero avallato a vario titolo l’azione illegale del pensionato.
I carabinieri del Nas hanno notificato agli indagati il provvedimento di conclusione delle indagini su disposizione della procura della Repubblica.
L’indagine risale a qualche tempo fa e rientra in una serie di controlli avviati di iniziativa dai carabinieri del Nas di Sassari per contrastare la diffusione dei falsi invalidi.
I militari avevano individuato, in particolare, il pensionato sassarese che - pur essendo titolare di pensione di invalidità e persino dell’assegno di accompagnamento (è un sostegno economico statale che può essere erogato alle persone riconosciute totalmente inabili per affezioni fisiche o psichiche che non possono compiere gli atti quotidiani della vita o non possono deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore, che hanno bisogno di assistenza continuativa) era titolare del porto d’armi e andava spesso a caccia con gli amici.
Una situazione evidentemente incompatibile con il suo stato di invalidità. L’indagine si è conclusa con la denuncia del presunto falso invalido e il coinvolgimento anche delle persone che avrebbero favorito l’attuazione della truffa. L’indagine è conclusa, ora la parola passa al magistrato titolare dell’inchiesta.
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