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«Slot machine, la giunta agisca o daremo battaglia»

«Slot machine, la giunta agisca o daremo battaglia»

Fronte indipendentista Unidu all’attacco: l’esecutivo non ha ancora fatto niente Sassari resta al primo posto nelle graduatorie del gioco d’azzardo compulsivo

24 novembre 2014
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SASSARI. «Perché, dopo quasi un anno dall’approvazione all’unanimità della mozione contro il gioco d’azzardo e la diffusione senza freno delle macchinette mangiasoldi, siamo ancora qui a parlare dell’argomento?» Il Fronte indipendentista Unidu, che nel 2013 dichiarò guerra al gioco d’azzardo diventato emergenza sociale, sabato ha lanciato il guanto di sfida alla giunta Sanna. Cristiano Sabino e Marisa Tedde, a nome degli attivisti del Fronte, hanno chiesto all’esecutivo che fine abbia fatto la mozione approvata a febbraio. «Se entro breve tempo la giunta non la renderà operativa – ha annunciato Sabino – il Fronte indipendentista Unidu, che l’ha presentata e fatta passare all’unanimità, insieme a larghi settori della società civile stanchi di questa piaga dilagante lancerà una grande mobilitazione contro l’immobilismo della giunta». Non potendo vietare l'uso delle slot machine nei locali pubblici (bar, circoli, sale giochi), a febbraio il Comune aveva deciso di arginare il fenomeno premiando i virtuosi che non installano le macchinette ma anche attraverso una capillare informazione sui rischi che corre chi pratica compulsivamente il gioco d'azzardo.

Una mozione importante, considerato che Sassari è al primo posto nell'Isola e al quarto in Italia per consumo di giochi d'azzardo. «Purtroppo – ha detto Marisa Tedde – dobbiamo prendere atto che è rimasta a prendere polvere nei cassetti di Palazzo Ducale. Basta fare un giro per i quartieri di Sassari per rendersene conto». «Inoltre – ha aggiunto Tedde – è sempre più assodato che gioco d’azzardo, povertà e disagio sociale sono costanti che si accompagnano immancabilmente».

Sono seguiti i numeri, già noti, di un fenomeno dilagante e che nel 2012 aveva spinto i sassaresi a spendere più di 76 milioni di euro nelle quasi duemila slot machine diffuse nel territorio comunale. «Nella sola via Grazia Deledda – ha esemplificato Marisa Tedde – in meno di cento metri ci sono 25 macchinette suddivise in quattro locali». «Il problema – ha affermato Sabino – è che siamo davanti a un processo di accettazione sociale delle slot machine e a un radicamento capillare del fenomeno».

E riferendosi alle sale giochi aperte fino all’alba Sabino si è chiesto se «si sta andando verso un modello fruibile 24 ore su 24, con il fine di spolpare nottetempo disperati e ludopatici già sul lastrico a causa delle nuove povertà e della disoccupazione dilagante. Tutto ciò è agghiacciante e preoccupante». «Ancora più sconfortante – ha concluso Sabino – è il fatto che nonostante nel Comune di Sassari ci sia una mozione approvata all’unanimità per stimolo di noi indipendentisti, ad oggi non esiste alcuna politica di contenimento di questo mostruoso fenomeno sociale».

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