La Nuova Sardegna

Sassari

Il Maestro d’Ozieri studiato ai raggi X

di Barabra Mastino
Il Maestro d’Ozieri studiato ai raggi X

Inaugurata la mostra sul pittore cinquecentesco: da un convegno scientifico emerse le scoperte sull’opera dell’artista

22 novembre 2014
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OZIERI. Resteranno esposte sino a febbraio negli splendidi locali del museo diocesano di arte sacra le più pregevoli opere del Maestro di Ozieri, pittore cinquecentesco al quale ieri è stato dedicato un interessante convegno scientifico che ha fatto da preambolo all’inaugurazione della mostra a lui dedicata. Le opere conservate nel museo, ammirabili dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 con l’accompagnamento delle guide dell’istituzione San Michele, provengono sia dalla diocesi di Ozieri sia da altri luoghi - da Sassari il Discendimento dal retablo della Santa Croce e la Salita al calvario dal Mus’a, e da Bortigali il Retablo di Santa Maria degli Angeli - e costituiscono, il fulcro più importante dell’opera del Maestro. Mancano purtroppo dei pezzi importanti, come le opere conservate nella chiesa di Benetutti che purtroppo non si sono potute esporre a causa del cattivo stato di conservazione che ne ha impedito lo spostamento (una però si trova nel museo raffigurata in un pannello fotografico), e un retablo conservato a Stoccarda che dovrebbe giungere a Ozieri a fine anno.

Dalla visione delle opere, a carattere religioso ma con stili diversi, emerge la figura complessa del pittore, figura che ieri è stata analizzata a fondo nel convegno scientifico, partecipatissimo, che ha aperto la mostra e che ha visto gli interventi di eminenti studiosi di storia dell’arte, storici e restauratori. Dalle relazioni sono emerse importanti novità scientifiche e storiche sull’opera dell’artista, analizzata ora grazie alle più moderne tecnologie che hanno fatto scoprire particolari inediti e “curiosi” sul suo modo di dipingere. Un risultato che arriva oltre trent’anni dopo la prima vera “inchiesta” sul Maestro di Ozieri, che fu fatta proprio in città e che contribuì a far conoscere al grande pubblico, ma anche agli studiosi, un personaggio del quale si sapeva molto poco. L’evento di ieri e la mostra visitabile sino a febbraio contribuiranno in maniera incisiva alla conoscenza del Maestro, e ciò costituisce senza dubbio un importante motivo di soddisfazione per l’amministrazione comunale e la diocesi di Ozieri, dalla cui sinergia sono nati prima il progetto di apertura del museo di arte sacra e ora questo evento.

«Una sinergia che funziona - commenta l’assessore comunale alla Cultura Giuseppina Sanna - e questo evento lo dimostra. E’ un progetto che il Comune e la Diocesi hanno seguito con impegno e passione e che ha prodotto frutti importanti. Siamo sicuri che i prossimi progetti fatti insieme daranno a loro volta grandi soddisfazioni».

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