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Vertenza Aico, sta male un operaio in sciopero della fame
Ha rifiutato il soccorso per stare accanto ai compagni che occupano lo stabilimento di Cargeghe
SASSARI. Malore per un operaio che da tre giorni, assieme ai colleghi, sta facendo lo sciopero della fame. E' intervenuto il 118 ma ha rifiutato il soccorso e ha scelto di restare al fianco dei suoi colleghi per proseguire questa battaglia nella vertenza dell'Aico-Aicop, azienda sassarese specializzata nella realizzazione di manufatti prefabbricati per l'edilizia. «La situazione è insostenibile, chiediamo l'immediata convocazione di un incontro con gli assessori regionali del Lavoro e dell'Industria per risolvere la vertenza», è l'appello del segretario dell'Ugl, Simone Testoni.
La cassa integrazione dei dipendenti Aico-Aicop è scaduta lo scorso 31 ottobre, ma loro non ricevono un centesimo da gennaio. Qualche giorno fa la doccia fredda, l'avvio delle procedure di mobilità e il rischio di ricevere da un momento all'altro la lettera di licenziamento, li ha spinti a occupare lo stabilimento aziendale di Cargeghe. Stanchi di essere circondati da una cortina di silenzio e indifferenza, gli operai hanno quindi proclamato lo sciopero della fame.
La richiesta degli operai e di Ugl e Cisal è chiara. «Vogliamo lavorare, se i proprietari di Aicop-Aico non sono all'altezza si facciano da parte e ci lascino produrre - ribadiscono i dipendenti - invece stanno smantellando questa fabbrica, hanno venduto i macchinari e stanno lottizzando gli spazi, qui dentro opera già un'officina, mentre il piazzale esterno è diventato il parcheggio di una ditta di automezzi pesanti. Lo sciopero della fame andrà avanti a oltranza finchè non verranno a dirci quale soluzione è stata trovata per la nostra richiesta di lavoro».