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Omicidio Campus, ergastolo per Garau

di Nadia Cossu
Omicidio Campus, ergastolo per Garau

Allevatore sequestrato e ucciso per gelosia: la Cassazione dichiara inammissibile il ricorso dell’imputato di Codrongianos

19 novembre 2014
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SASSARI. La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso degli avvocati difensori di Angelo Garau e in questo modo viene confermata la sentenza della corte d’assise d’appello: carcere a vita per l’allevatore di Codrongianos di 54 anni accusato dell’omicidio del rivale in amore Gianfranco Campus, di Florinas, ucciso il 25 settembre del 2009.

Le speranze di Angelo Garau si sono dissolte ieri per la seconda volta. A febbraio del 2013, la corte d’assise di secondo grado aveva confermato la sentenza di primo, che il 15 luglio 2011 gli aveva inflitto la massima pena. In appello era rimasta in piedi anche la premeditazione, che per la difesa non era provata. Al contrario del pubblico ministero Maria Grazia Genoese, convinta da sempre che il delitto fosse stato pensato nel dettaglio, certa che quella spedizione punitiva organizzata da Garau contro l’ex amico e nuovo compagno di sua moglie – con l’aiuto dei due servi pastori Cristian Ciuca e Gianluca Pittalis – fosse stata preorganizzata. Convinzione ribadita dal procuratore generale Gabriella Pintus che aveva chiesto la conferma dell’ergastolo affermando che il quadro accusatorio contro Garau fosse chiaro e coerente, forte anche della chiamata in correità di due complici reoconfessi, appunto Ciuca e Pittalis, condannati per concorso in omicidio anche in Cassazione lo scorso aprile.

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I difensori di Garau, i penalisti Ettore Licheri e Lorenzo Galisai, hanno invece sempre sostenuto che ad eseguire il massacro del povero Campus furono Ciuca e un altro suo connazionale. La Corte presieduta da Francesco Mazzaroppi non aveva però accolto questa ricostruzione, anche per via di una serie di elementi riscontrati nel cortile dell’azienda di Garau e il rancore che questi covava da tempo nei confronti della vittima. Pochi giorni prima, infatti, aveva allontanato la moglie, Antonella, sospettata di essersi avvicinata troppo al vecchio amico, Campus, così diverso da lui. Il suo corpo fu trovato proprio nella sua proprietà di Codrongianos, un anno dopo la scomparsa che sulle prime aveva fatto pensare a un sequestro a scopo di estorsione. Ma gli elementi sottolineati nella requisitoria e dai legali di parte civile Agostinangelo Marras, Giuseppe Melis e Pier Luigi Olivieri, erano anche altri. Come l’intercettazione evidenziata dall’avvocato Marras che rivelava il colloquio tra Garau e il figlio nel quale il primo, riferendosi alla moglie, diceva: «Se tua madre non si fosse buttata addosso a quello lì, io non avrei fatto quello che ho fatto».

Nel frattempo Angelo Garau ha avuto seri problemi di salute tanto che a luglio del 2013, su disposizione del tribunale del Riesame di Sassari, l’imputato dal carcere nuorese di Badu ’e Carros era stato trasferito al centro clinico di Buoncammino.

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