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L’Ersu ha scelto: il campus si fa a Piandanna

L’Ersu ha scelto: il campus si fa a Piandanna

Tra le offerte quella considerata migliore è la proprietà Clemente-Segni: prezzo 10 milioni di euro

19 novembre 2014
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SASSARI. L’Ersu ha scelto l’area su cui costruire il campus universitario: la nuova struttura sorgerà a Piandanna, nei terreni Clemente-Segni, in una zona compresa tra la casa di cura San Nicola e la sede dell’Agenzia delle entrate. Forse. Ieri pomeriggio la commissione tecnica nominata dall’ente per il diritto allo studio ha concluso la valutazione delle proposte pervenute nella sede di via Coppino e ha stilato una graduatoria. Ma sulla decisione finale esclusi e perdenti annunciano già battaglia e si preparano a depositare una pioggia di ricorsi. Inizialmente le offerte presentate all’Ersu erano dodici; dopo una prima scrematura, con cinque esclusioni per mancanza di alcuni parametri previsti dal bando pubblico, erano rimaste in corsa sette proposte; altre due offerte sono state escluse la scorsa settimana, e ieri al traguardo della graduatoria finale sono arrivati cinque progetti.

Il primo posto è stato assegnato all’offerta di Guido Clemente, che ha superato gli altri concorrenti offrendo un terreno di 6,7 ettari a Piandanna, al prezzo totale di 10,72 milioni di euro (1,6 milioni a ettaro). La proposta di Clemente è stata premiata con un punteggio di 74,53 (64 per l’offerta tecnica e 10,53 per l’offerta economica).

Al secondo posto si è collocata l’offerta della Tema Spa e dell’ingegner Gavino Sechi (punteggio di 46,5 per l’offerta tecnica e di 19,59 per l’offerta economica per un totale di 66,09). Il terreno in questione, sito in località “Orti di lu paradisu” (bretella fra Latte Dolce e viale Porto Torres) è stato offerto a 860.000 euro per ettaro.

Al terzo posto il progetto dell’Università di Sassari (punteggio tecnico 35, punteggio offerta economica 30 per un totale 65,50 ). Il terreno offerto per 561.440,28 euro a ettaro si trova in regione San Lorenzo, proprio di fronte all’Orto botanico.

Al quarto posto si è piazzata la C.I.S.M srl (punteggio tecnico 47, punteggio offerta economica 9,41 per un totale di 56,41). L’area si trova in località Giagamanna (vecchia strada per Alghero), ed è stata proposta a 1.790.000 euro l’ettaro.

Infine quinta si è collocata l’offerta dell’Immobiliare San Giacomo, che ha proposto un terreno in via Budapest (offerta tecnica 32,5, offerta economica 3,74 per un totale di 36,24), proposto a 4 milioni e mezzo di euro l’ettaro. La graduatoria e l’assegnazione dell’area sono provvisorie: il cda dell’Ersu dovrà riunirsi e ratificare le scelte della commissione esaminatrice, poi si procederà con un piano attuativo.

Ma sull’intero progetto campus pende una spada di Damocle: la decisione del consiglio comunale. Tutte le aree offerte pervenute all’Ersu e inserite nella graduatoria non sono disponibili immediatamente: per la costruzione del campus è necessario ottenere una variante urbanistica. Quindi l’Ersu dovrà scendere a patti con Comune, Regione e Università per poter portare a compimento il programma da 40 milioni di euro, finanziato per metà dalla Regione e per metà dall’Unione europea. Fondi che, se il contratto di acquisizione dell’area non dovesse essere firmato entro la fine dell’anno, rischiano di svanire nel nulla.

Il sindaco, Nicola Sanna, con la benedizione di quasi tutte le forze politiche cittadine, ha lanciato già da tempo un’alternativa alla costruzione di un campus fuori città: trasformare la caserma La Marmora di piazza Castello o l’ex hotel Turritania in residenze per gli studenti. Se Sanna, forte dell’appoggio del consiglio comunale, dovesse andare dritto per la sua strada, l’Ersu non otterrebbe mai la variante urbanistica necessaria per costruire, né a Piandanna, né in altri terreni.

Anche per questo motivo, Guido Clemente, vincitore della graduatoria provvisoria, resta prudente: «Non è finita. La nostra offerta è stata fatta privilegiando la qualità e proponendo un’idea di campus con servizi dedicati non solo agli studenti. Ci auguriamo che la città sposi una soluzione che dia la possibilità di utilizzare il finanziamento da 40 milioni di euro, e speriamo che finalmente si mettano da parte le polemiche». Ma è già chiaro che la discussione è molto lontana dal’essere esaurita.

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